UDINE. Altro che 30 per cento, in alcune scuole dell’infanzia e primaria della regione la percentuale degli alunni stranieri sfiora il 90 per cento. Una di queste è la Dante di Udine ed è qui che la dirigente scolastica del terzo istituto comprensivo della città, Rosaria Arfè, spiega: «Se devo applicare la misura prevista dal ministro Valditara rischio di dover chiudere non solo la Dante…
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La proposta di Salvini e Valditara: un tetto del 20% agli alunni stranieri per classe
Matteo Salvini, leader della Lega, ha recentemente proposto di imporre un limite del 20% agli studenti stranieri per classe. Questa posizione è stata ribadita dal Ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Secondo Valditara, l'assimilazione dei valori fondamentali della Costituzione da parte degli stranieri avverrà più facilmente se la maggioranza degli studenti in classe sarà italiana.
Il pericolo dei ghetti etnici
Valditara insiste sulla necessità di evitare la formazione di "ghetti etnici" nelle scuole. L'obiettivo dichiarato è quello di prevenire l'isolamento e favorire l'integrazione, evitando così la dispersione scolastica. La proposta è quella di creare classi con una maggioranza di studenti italiani, fissando un limite alla presenza di bambini stranieri nelle aule.
La realtà nelle scuole
Tuttavia, i dati del Ministero dell'Istruzione mostrano che in 8 scuole su 10, gli studenti non italiani sono già meno del 20%. A Torino, ad esempio, la scuola è multietnica: uno studente su cinque, negli istituti primari e secondari di primo e secondo grado, non ha la cittadinanza italiana. E il dato è in aumento, se si confronta l'anno scolastico 2022/23 con quello precedente.
La proposta di Salvini e Valditara, quindi, sembra essere in contrasto con la realtà attuale delle scuole italiane. Mentre la questione dell'integrazione rimane di fondamentale importanza, è necessario considerare attentamente le implicazioni di tali proposte e confrontarle con i dati effettivi.
«L'integrazione a scuola è un tema importante e non può essere liquidato con un tifo da stadio». Alza il tono della voce Antonello Giannelli, presidente dell'Anp, l'associazione nazionale presidi, commentando la proposta di mettere un tetto del 20% di alunni stranieri nelle classi. Si spazientisce prima sull'uso della parola «proposta» («le proposte sono quelle fatte nelle sedi opportune e sarebbe necessario», precisa) e poi anche sulla deriva a suon di percentuali che ne è derivata.
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Colpa del telefono. Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara reagisce così alle critiche al post sgrammaticato in cui affermava la necessità di classi con il tetto agli studenti stranieri. "Quando si detta un tweet al telefono non si compie un'operazione di rigore linguistico e si è più attenti al contenuto”, la difesa del ministro che poi passa all’attacco. "Chiarito questo, – continua – faccio…
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"Bene Valditara quando dice che dalla vera integrazione degli studenti stranieri dipende il futuro della nostra comunità nazionale. Noi vogliamo una scuola aperta a tutti che nello stesso tempo abbia a cuore i caratteri identitari e per fare questo è necessario il potenziamento dell'insegnamento della lingua italiana con corsi specifici per ragazzi stranieri, fondamentale per garantire una vera inclusione".
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