Università italiane respingono il boicottaggio delle istituzioni israeliane

Le università italiane non hanno aderito al boicottaggio delle istituzioni accademiche israeliane. Questa è la dichiarazione rilasciata dalla presidente della Crui, Giovanna Iannantuoni. Nonostante le pressioni da parte di alcuni gruppi studenteschi, nessun ateneo italiano ha votato per il boicottaggio della collaborazione scientifica.

Proteste studentesche

Le proteste studentesche sono state particolarmente intense presso l'Università di Padova e l'Università La Sapienza di Roma. Gli attivisti, tra cui membri del centro sociale Catai di Padova e dell'associazione "Giovani palestinesi", hanno occupato aule universitarie e chiesto alle università di prendere posizione contro quello che definiscono un genocidio a Gaza. Chiedono inoltre di bloccare qualsiasi progetto e ricerca che coinvolga università o aziende israeliane.

Risposta degli atenei

Nonostante le proteste, la presidente della Crui ha ribadito che le università italiane rimangono aperte alla collaborazione con tutte le istituzioni accademiche, comprese quelle israeliane. Ha sottolineato che non ci sono stati voti per il boicottaggio della collaborazione scientifica, ma solo alcune richieste di sospensione di singoli bandi da parte di alcuni Senati accademici.

La ricerca libera prevale

La presidente della Crui ha inoltre sottolineato l'importanza della ricerca libera, della libertà d'insegnamento, dell'apertura scientifica e culturale, dello scambio tra centri di ricerca e della curiosità intellettuale. Ha affermato che queste ragioni stanno finalmente prevalendo sulle pressioni ideologiche. Ha concluso dicendo che non c'è bisogno di azioni preventive o misure speciali da parte delle forze dell'ordine.

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