Università italiane rispondono alla violenza con diplomazia scientifica e dibattiti online

Le università italiane stanno rispondendo a recenti episodi di violenza con una serie di "buone pratiche". Queste includono l'uso della diplomazia scientifica per favorire i processi di pace, l'accoglienza di ricercatori e studenti provenienti da aree di crisi e la trasformazione di dibattiti aperti in eventi online in caso di intemperanze.

Risposta alle proteste

Recentemente, le proteste degli studenti pro Palestina alla Sapienza di Roma sono degenerate in scontri con la polizia. In risposta a questi eventi, alcune università hanno proposto di trasferire i dibattiti online in caso di violenze, senza però cedere ai violenti interrompendoli.

Sciopero della fame alla Sapienza

Alla Sapienza, alcuni studenti hanno iniziato uno sciopero della fame in protesta contro gli accordi siglati dall'ateneo con le istituzioni accademiche e di ricerca israeliane. Questo sciopero è seguito da assalti agli agenti e devastazioni, culminati nella tentata occupazione del Rettorato e del commissariato.

Linee guida della Crui

La Crui, la conferenza dei rettori delle università italiane, ha approvato un documento che propone alcune linee guida sulla sicurezza negli atenei. In caso di interruzioni o fenomeni di intolleranza, il documento suggerisce di svolgere gli eventi in modalità alternative, come online, evitando però di cancellarli. Secondo la Crui, l'agenda delle università non dovrebbe essere decisa da chi contesta.

Promozione del dialogo

Il documento della Crui invita le università a rispondere alle contestazioni non riducendo o eliminando le occasioni di confronto, ma al contrario proponendo occasioni aperte anche alla cittadinanza e dedicate ai temi controversi, da svolgersi nel modo più inclusivo possibile. Le università sono inoltre invitate a comunicare con chiarezza alla stampa e alla cittadinanza la natura degli eventi e la politica culturale che li sorregge.

Ordina per: Data | Fonte | Titolo