Sorpresa al Riviera Film Festival: la star Susan Sarandon sul palco con la maglia del Genoa

Sorpresa al Riviera Film Festival: la star Susan Sarandon sul palco con la maglia del Genoa

Sestri Levante. Sorpresa al Riviera International Film Festival in corso in questi giorni a Sestri Levante: l'attrice americana Susan Sarandon si è presentata sul palco mostrando una maglia del Genoa col numero 11 e la scritta Susan. Arrivando in Liguria, la protagonista di film come Thelma e Louise e Dead Man Walking (con cui ha vinto il premio Oscar) aveva spiegato che ai figli sarebbe piaciuto assistere a una partita della squadra rossoblù. (Genova24.it)

La notizia riportata su altri giornali

Sono stati annunciati i vincitori della ottava edizione del RIFF - Riviera International Film Festival di Sestri Levante. Ecco tutti i vincitori del premio per il concorso lungometraggi realizzati da registi under 35, per i migliori documentari, il miglior cortometraggio e i premi speciali. (ComingSoon.it)

Susan Sarandon ha portato avanti la master class seguendo il flusso delle domande del pubblico e spiegando il ruolo degli artisti, dal punto di vista dell’attivismo: “Nel mio lavoro, ti viene chiesto di usare l’immaginazione. (Trash Italiano)

È arrivata a Sestri Levante con i due figli maschi, uno dei quali è praticamente un sosia del padre Tim Robbins, e ha alternato il lavoro di giurata del Riviera International Film Festival (RIFF) alle visite alla costa ligure e ai suoi luoghi dell’eccellenza vinicola e alimentare. (Io Donna)

Susan Sarandon: «L'attivismo fa parte della mia vita. Le elezioni? Se vince Trump avremo un fascista al governo»

Dall'ufficio stampa del Riviera International Film Festival (LevanteNews.it)

Lo avevamo già scritto: nessuna (più) a Hollywood è come lei. Susan Sarandon non ha eredi. E lo ha dimostrato, una volta di più, alla master class che ha tenuto durante il Riviera International Film Festival 2024, dov’è ospite e giurata dei film in concorso. (AMICA - La rivista moda donna)

A quel punto provi empatia, e se si è empatici non vedo come non si possa essere degli attivisti. Condannato a morte ancora una volta non si è tirata indietro: «Nel mio lavoro, ti viene chiesto di usare l'immaginazione», ha spiegato, «E una volta che la usi puoi riuscire a immaginare cosa significa essere una madre il cui figlio è stato bombardato e si trova sotto le macerie. (Vanity Fair Italia)