La pressione fiscale complessiva nel 2020 è risultata pari al 42,8 %, in aumento rispetto al 42,4% dell’anno precedente, anche se inferiore a quanto stimato nell’ultimo Def (43,1%). Arrivando alla conclusione che nel 2020 il rapporto deficit/Pil dell’Italia si è attestato a 9,6%, contro il 9,5% stimato dal Def. Più basso delle stime, invece, il rapporto debito/Pil, certificato dall’Istat a 155,6% contro le stime precedenti che lo davano a 155,8%.
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Più basso delle stime, invece, il rapporto debito/Pil, certificato dall'Istat a 155,6% contro le stime precedenti che lo davano a 155,8%. Nel 2020 il rapporto deficit/Pil dell'Italia si è attestato a 9,6%, contro il 9,5% stimato dal Def. Nel 2020 l'economia italiana ha subito una "contrazione di entità eccezionale" pari a -8,9% Lo certifica l'Istat nei Conti economici nazionali sull'anno scorso, motivando l'aumento con "la minore flessione delle entrate fiscali e contributive (-6,7%)" rispetto a quella del…
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(DIRE) Roma, 22 Set. – Nel 2020 la pressione fiscale complessiva (ammontare delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei contributi sociali in rapporto al Pil) è risultata pari al 42,8%, in aumento rispetto all’anno precedente, per la minore flessione delle entrate fiscali e contributive (-6,7%) rispetto a quella del Pil a prezzi correnti (diminuito del -7,9%). (Vid/ Dire) 10:20 22-09-21 Lo rileva l’Istat nel rapporto sui ‘Conti economici nazionali – Anni 2018-2020’.
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È quanto si legge nei Conti economici nazionali dell’Istat per lo scorso anno, che stima un deficit primario al 6,1% del Pil dopo un calo di circa 57 miliardi di euro delle entrate correnti e un aumento di circa 46,8 miliardi delle uscite correnti per far fronte allo shock pandemico. Nel 2020 il rapporto deficit/Pil dell’Italia si è attestato a 9,6%, contro il 9,5% stimato dal Def. Pressione fiscale in crescita.
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In termini tendenziali, l’indice corretto per gli effetti di calendario mostra aumenti diffusi in tutti i settori”. L’incremento su base mensile è determinato dall’andamento positivo sul mercato interno (+1,7%) mentre si rileva un moderato calo su quello estero (-0,8%). La pressione fiscale complessiva nel 2020 è risultata pari al 42,8 %, in aumento rispetto al 42,4% dell’anno precedente, anche se inferiore a quanto stimato nell’ultimo Def (43,1%).
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Nella media del trimestre maggio-luglio l’indice complessivo è cresciuto del 4,4 per cento rispetto ai tre mesi precedenti (+3,6 per cento sul mercato interno e +5,8 per cento su quello estero) Più basso delle stime, invece, il rapporto debito-Pil, certificato dall’Istat a 155,6 per cento contro le stime precedenti che lo davano a 155,8 per cento. Lo scorso anno il rapporto deficit/Pil dell’Italia si è attestato a 9,6 per cento, contro il 9,5 per cento stimato dal Def.
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In rialzo la pressione fiscale complessiva, nel 2020 al 42,8% dal 42,4% dell'anno precedente, a causa della "minore flessione delle entrate fiscali e contributive (-6,7%)" rispetto a quella del Pil La quota di profitto delle imprese non finanziarie (espressa come rapporto tra risultato lordo di gestione e valore aggiunto lordo ai prezzi base) è salita al 43,0% dal 42,5% dell'anno precedente. na "contrazione di entità eccezionale" dell'economia italiana pari a -8,9%, un rapporto…
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Nel 2020 il Pil italiano è crollato del -8,9% a causa della pandemia. Sempre secondo i dati Istat, nel 2020 la pressione fiscale complessiva è risultata in aumento: dal 42,4% del 2019 al 42,8% dello scorso anno. Più basso delle stime, invece, il rapporto debito/Pil che raggiunge il 155,6% contro le precedenti valutazioni che lo davano a 155,8%. Nel 2020 il rapporto deficit/Pil dell'Italia si è attestato a 9,6%, contro il 9,5% stimato dal Def.
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L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è pari nel 2020 a -9,6% (-1,5% nel 2019), con una revisione di -0,1 punti percentuali rispetto alla stima pubblicata ad aprile. Il saldo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) è pari a -6,1% del Pil Nel 2020 il tasso di variazione del Pil in volume è pari a -8,9%, invariato rispetto alla stima di marzo. Nel 2020 il Pil ai prezzi di mercato risulta pari…
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https://it.sputniknews.com/20210922/istat-la-pressione-fiscale-sale-al-428-nel-2020-13003072.html. Istat: la pressione fiscale sale al 42,8% nel 2020. Istat: la pressione fiscale sale al 42,8% nel 2020. L'aumento è dovuto all'eccezionale contrazione del PIL, rispetto alla riduzione delle entrate fiscali e contributive, secondo la stima aggiornata dei conti. 22.09.2021, Sputnik Italia. 2021-09-22T13:10+0200.
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Istat, nel 2020 rapporto deficit-Pil al 9,6 per cento. In calo il reddito disponibile delle famiglie
Rapporto debito-Pil. Chiude la panoramica il dato sull’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil. “Nel 2020 il tasso di variazione del Pil in volume è pari a -8,9%, invariato rispetto alla stima di marzo. I dati Istat relativi al 2020. “Nel 2020 il Pil ai prezzi di mercato risulta pari a 653.577 milioni di euro correnti, con una revisione al rialzo di 1.982 milioni rispetto alla stima di marzo scorso.
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In particolare, le stime dell’anno 2019 incorporano i dati definitivi sui risultati economici delle imprese e quelli completi relativi all’occupazione. Nel 2020 il Pil ai prezzi di mercato risulta pari a 653.577 milioni di euro correnti, con una revisione al rialzo di 1.982 milioni rispetto alla stima di marzo scorso. Nel 2020 il tasso di variazione del Pil in volume è pari a -8,9%, invariato rispetto alla stima di marzo.
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Nelle ultime settimane del 2020, il reddito disponibile dei nuclei familiari è calato dell’1,8 per cento rispetto al trimestre precedente Già ad aprile, l’Istat aveva registrato nel quarto trimestre del 2020 picchi nella pressione fiscale, che era arrivata a sfiorare il 53 per cento, 1,3 punti superiore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A tanto ammonta la pressione fiscale che ha gravato sui contribuenti italiani nel 2020.
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"Per sostenere la ripresa - conclude il bollettino - una politica di bilancio ambiziosa, mirata e coordinata dovrebbe continuare ad affiancare la politica monetaria Di riflesso a tali sviluppi, il debito dell'area dell'euro dovrebbe raggiungere un picco appena inferiore al 99% del Pil nel 2021, per poi scendere a circa il 94% del Pil nel 2023. Mentre nel 2021 il rapporto tra disavanzo e Pil dovrebbe rimanere elevato, al 7,1%, dopo il 7,3% del 2020, il successivo miglioramento dovrebbe…
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(LaPresse) – “Il rimbalzo dell’economia europea da quando sono state tolte le restrizioni a marzo/aprile è stato è stato sorprendentemente forte, sia in termini di Pil che di occupazione, portandoci ad aumentare le nostre previsioni di crescita per il 2021 al 5,1%, dal 4,4% delle nostre precedenti previsioni”. Per l’Italia S&P stima una crescita del 6% nel 2021, seguita da un rimbalzo a +4,4% nel 2022 e un incremento del Pil dell’1,8% nel 2023 Lo scrive S&P Global Ratings in una nota.
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E’ quanto emerge dalla nuova indagine dell’area studi di Mediobanca sulle società industriali e terziarie italiane di grande e media dimensione analizzate nel decennio 2011-2020. Le imprese pubbliche hanno lasciato sul terreno il 16,8%, complice il forte coinvolgimento nelle attività petrolifere (-34,7%) e in quelle energetiche (-12%). Migliore l’andamento del comparto privato che ha saldato con un -10,4%, per effetto della maggiore esposizione verso le attività manifatturiere che a loro volta hanno contenuto…
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Nelle ultime settimane del 2020, il reddito disponibile dei nuclei familiari è calato dell'1,8 per cento rispetto al trimestre precedente Già ad aprile, l'Istat aveva registrato nel quarto trimestre del 2020 picchi nella pressione fiscale, che era arrivata a sfiorare il 53 per cento, 1,3 punti superiore rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Nel 2020 si sono registrati crolli degli investimenti fissi lordi del 9,2 per cento, dei consumi finali nazionali del 7,8 per cento e dell'export pari al 14,0 per…
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Nel 2020 la pressione fiscale complessiva è del 42,8 %, in aumento rispetto al 42,4% dell’anno precedente, anche se inferiore a quanto stimato nell’ultimo Def (43,1%), mentre il rapporto deficit/Pil dell’Italia si è attestato a 9,6%, contro il 9,5% stimato dal Def. Più basso delle stime, invece, il rapporto debito/Pil, certificato dall’Istat a 155,6% contro le stime precedenti che lo davano a 155,8%.
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La pressione fiscale complessiva nel 2020 è risultata pari al 42,8 per cento, in aumento rispetto al 42,4% dell’anno precedente, anche se inferiore a quanto stimato nell’ultimo Def (43,1%). Si stima che il fatturato, al netto dei fattori stagionali, cresca dello 0,9%, in termini congiunturali Anche il saldo di parte corrente (risparmio o disavanzo delle amministrazioni pubbliche) è negativo e pari a -73.817 milioni di euro (29.995 milioni nel 2019).
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"Per questo bisogna contrastare il rialzo dell'inflazione a cui stiamo assistendo ora per via del rincaro dei beni energetici (luce, gas e benzina, ndr), perché ha ulteriori effetti negativi sul potere d'acquisto degli italiani", ha concluso Infine, il reddito disponibile delle famiglie consumatrici ha segnato nel 2020 una diminuzione del 2,9% in valore e del 2,6% in termini di potere d'acquisto. La contestuale marcata diminuzione dei consumi privati (-11%), ha generato una…
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Debito/Pil a 155,6%. Condividi. Nel 2020 il rapporto deficit/Pil dell'Italia si è attestato a 9,6%, contro il 9,5% stimato dal Def. Per le società non finanziarie, segnala l'Istat, gli investimenti fissi lordi sono diminuiti dell'11,6%, portando il tasso d'investimento al 21%dal 21,5% del 2019. Più basso delle stime, invece, il rapporto debito/Pil,certificato dall'Istat a 155,6% contro le stime precedenti che lo davano a 155,8%.
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La pressione fiscale complessiva, riporta l’Istituto di statistica, è stata pari al 42,8%, in crescita rispetto al 42,4% del 2019. Le imposte sono anzi scese del 6,7% mentre Prodotto interno lordo è crollato dell’8,9%, esattamente come anticipato dalle stime. Migliore delle previsioni, viceversa, il rapporto debito/Pil, certificato al 155,6% contro una stima del 155,8%. Una “contrazione di entità eccezionale“, la definisce l’Istat, dovuta soprattutto al crollo della…
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Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 22 contro i 23 di luglio 2020), il fatturato totale cresce in termini tendenziali del 19,1% (+19,0% sul mercato interno e +19,2% su quello estero). In termini tendenziali, l’indice corretto per gli effetti di calendario mostra aumenti diffusi in tutti i settori". Nel dettaglio, a luglio si stima che il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, cresca dello 0,9%, in termini…
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La vulnerabilità scovata in un software di terze parti.Read More
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Netgear: se avete uno di questi router aggiornate subito il…
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