Pronti per la destra?») e del Guardian («La Meloni è molto carismatica, può diventare il primo leader di estrema destra dopo Mussolini?»). Eppure pare sia una cosa seria, molto seria, almeno a leggere i giornali di sinistra e ad ascoltare i politici progressisti. Nel pezzo, però, Paolo Berizzi si è un po' fatto prendere la mano, tirando fuori un fantomatico «fattore "M"»: «"M" come Meloni. Così, all'interno, ecco l'immancabile paginata…
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Giorgia Meloni e il "fattore M"…"
Approfondimenti:
E un impegno, preso quel giorno, quel 19 luglio del 1992, quello di entrare in politica per lottare contro la mafia. Conosco l’obiezione: se il condannato all’ergastolo ostativo vuol vedere una via d’uscita, basta che si trasformi in “pentito”. Il suo scritto di ieri merita una risposta seria, a prescindere dal fatto che è innanzi tutto molto disinformato. E lei che risponde con un sacco di cose false e banali sulla morte di Borsellino e la necessità di “trovare i colpevoli”.
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Per la sinistra parlare di questo è inefficace e controproducente. E' una cosa del tutto implausibile». Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Luglio 2022, 13:33 Sono cose che al massimo possono piacere alla stampa estera», ha detto l'ex direttore del Corriere della Sera, che ha poi aggiunto: ««Ma voi pensate che in Italia qualcuno pensa che se vincono Berlusconi, Salvini e Meloni torni il fascismo o la sua versione moderna? Argomento…
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27 luglio 2022 a. a. a. Secondo il New York Times la possibile ascesa al governo di Giorgia Meloni sarebbe un “evento sismico” perché per la prima volta "un partito di estrema destra arriva alla guida di una grande economia dell’Eurozona". Che poi conclude con una domanda ai telespettatori e ai presenti: "Ma voi pensate che in Italia qualcuno pensa che se vincono Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Meloni torni il fascismo o la sua versione moderna? Sono cose…
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Questi articoli sono ispirati quasi sempre da ambienti italiani di sinistra e infatti vengono redatti da corrispondenti italiani di quelle testate La diffidenza che gran parte degli opinionisti politici italiani nutrono verso la Meloni è fastidiosa e conferma la faziosità di molta stampa italiana, che invece dovrebbe riportare fedelmente i programmi elettorali. Per 20 anni il pericolo per la democrazia si chiamava Silvio Berlusconi, poi Matteo Salvini, ora Giorgia Meloni
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La Repubblica, il giornale-partito appena orfano del suo fondatore Scalfari, titola sull’“Ombra nera” di cui Giorgia Meloni non riuscirebbe a liberarsi, il passato che non passa che, ovviamente, si riferisce al nero del fascismo. In questi ultimi quattro anni non c’è stata una leader del centrodestra più rispettata dai media di Giorgia Meloni. Sia lui in persona che i fondatori e membri della Fondazione Fare Futuro, presentata come fucina di idee della “buona destra” o “destra presentabile” La…
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"E' ripartita la macchina del fango con queste polemiche ridicole, addirittura l'analisi delle parole con la M di Mussolini che ricorre. Caio Mussolini, nipote di Benito, commenta così all'Adnkronos le prese di posizione di chi, riferendosi a Giorgia Meloni, paventa un ritorno del fascismo. Bisogna confrontarsi sui programmi politici - incalza - tornare a un sano confronto sui contenuti politici senza attacchi personali che tra l'altro non hanno senso e scadono nel…
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La polemica è comunque partita: alcuni hanno definito il post un’uscita “improbabile che mina la vostra credibilità”, altri si chiedono se “alla Fondazione Einaudi votano Fdi?” Meglio chiarirlo all’inizio di una campagna elettorale, che rischia di essere eccessivamente avvelenata. — Fondazione Luigi Einaudi (@fleinaudi) July 24, 2022. Il Presidente della fondazione più nota, l’ex ministro Domenico Siniscalco, ha preso le distanze e chiarito che la…
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Giorgia Meloni, il passato che non passa: l'ombra nera mai fugata di Paolo Berizzi. I rapporti con Castellino e Fiore, che guidarono l'assalto alla sede della Cgil il 9 ottobre scorso, il simbolo del suo partito con la fiamma che arde sulla tomba di Mussolini, l'inchiesta di Fanpage con Fidanza coinvolto: le cronache raccontano che la leader di FdI non ha mai preso le distanze dalle derive più estreme
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E poi, un po' nascosta ma significativa, a pagina 28 ecco la vignetta del prode Biani, con un Benito Mussolini d'epoca che con un misto di condiscendenza benevola e soddisfazione proclama: "Ma sì, chiamatemi pure centro destra". "Ci faranno qualsiasi cosa", aveva confidato la Meloni qualche giorno fa, prevedendo due mesi di fuoco e fango contro di lei e il suo partito. Righe buone per ogni stagione, sempre utili a preparare il…
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Erano i tempi della “stessa storia, stesso posto, stesso bar”; gli anni di chi vestiva i Roy Rogers come jeans; gli anni delle immense compagnie. Eppure, la narrazione rimane “la stessa storia” da anni: paginate dei giornali contro l’onda nera che sopraggiunge inesorabile, che investe e trascina l’Italia in un baratro medievale. Il delirio di Repubblica. Se, ieri, lo spiacevole trattamento toccava a Silvio Berlusconi (nel 2003, tanto per fare un esempio, L’Unità apriva con titoli del tipo: “Berlusconi come…
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Su Facebook la presidente di Fratelli d’Italia mette infatti alla berlina un articolo a firma di Paolo Berizzi: «Alla convention di Fdi Meloni improvvisa una gag sulle accuse di fascismo. M come Meloni. M come Mussolini». Giorgia Meloni va all’attacco sul “pericolo fascismo“. La risposta della leader di Fratelli d’Italia: «La lettera M è fascista, chi ha il cognome che inizia per M si rifà a Mussolini
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