Al momento per l'attaccante dell'Inter è prevista una clausola di 111 milioni: un prezzo alto, ma non così elevato se le sue prestazioni dovessero continuare ad essere ad altissimo livello. Così l'edizione odierna di Tuttosport titola: "Inter-Lautaro: pericolo clausola". In casa nerazzurra si godono l'esplosione del bomber argentino classe 1997, ma su di lui possono piombare le big del calcio europeo, con il Barcellona in prima fila.
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Commenta tutte le news con i tifosi su Telegram: ci sono già più di 2.000 interisti! Pioggia di complimenti per i suoi ragazzi da parte di Piero Ausilio: il direttore sportivo dell’Inter entusiasta ai microfoni di Sky Sport. Un record ed un risultato straordinario, ma i piedi dei nostri devono restare saldi a terra. Anche il direttore sportivo dell’Inter Piero Ausilio presente al Megawatt di Milano in occasione del Gran Galà 2019…
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SUL RINNOVO DI LAUTARO - "110 milioni della clausola di Lautaro troppo pochi? E' merito dello staff, dei calciatori, hanno dato tantissimo per arrivare lì, hanno fatto un record, quindi siamo molto contenti. SU LUKAKU-LAUTARO - "Lukaku-Lautaro? Da subito pensavamo che questa coppia avesse le qualità tecniche e morali per fare bene insieme. E' un ragazzo serio, ha voglia di lavorare e ha la fortuna di essere allenato da un tecnico straordinario come Conte".
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Il calciomercato Inter registra le voci su Lautaro Martinez, conteso tra Barcellona, Real Madrid e Manchester City. LEGGI ANCHE ->>> Inter, doppietta Lautaro: ecco come cambia il mercato. Mercato Inter, ecco il sogno di Conte in attacco. Qualora la trattativa per il rinnovo del contratto di Lautaro Martinez non dovesse dare buon esito e in estate dovesse maturare l’addio, l’Inter si troverebbe a dover trovare un sostituto all’altezza del ‘Toro’ per fare coppia con Lukaku
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Sui social i tifosi festeggiano la vetta ritrovata, chiedono di "salutare la capolista" e celebrano gli idoli vecchi e nuovi. E tante richieste per Marotta. "Salutate la capolista": sui social, ma anche nei bar, a scuola, negli uffici, la parola d'ordine è questa. è testa a testa fra le due contendenti. Per i tifosi interisti questo è un lunedì speciale, in cui abbandonare il weekend per tornare al lavoro è un po' più piacevole.
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Oggi si è svolta la riunione della Lega Serie A e, al termine, l'ad dell'Inter Giuseppe Marotta ha parlato della prossima sfida dei nerazzurri, che venerdì 6 dicembre ospiteranno a San Siro la Roma. A noi interessa lavorare in serenità, sappiamo che lo possiamo fare ed è questo un obiettivo che persegue lo stesso Conte". "Noi non guardiamo la classifica, ma le prestazioni e il lavoro. Poi quel che sarà lo vedremo più avanti, oggi non siamo qui per esaltarci.
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Abbiamo alzato l’asticella rispetto alla scorsa stagione ma dobbiamo lavorare e non cullarci. “È la giusta alchimia tra due giocatori di grande valore, si sente pure la mano di Conte. E poi c’è grande rispetto per questo gruppo, la squadra sta rispondendo benissimo alle indicazioni dell’allenatore, come si è visto di recente con Borja Valero”. Per ora non è necessario, è un bravo ragazzo riconoscente all’Inter e che sa quanto lo stimiamo e quali sono le nostre prospettive di crescita.
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Lui è il primo a difendere i suoi giocatori perché stanno dando il massimo ed è questa la grande soddisfazione”. Un percorso caratterizzato da linee guida che la proprietà Suning ha indicato e da un management che la proprietà ha scelto. Ma Conte è più tranquillo sul mercato rispetto alle parole pronunciate un mesetto fa? E poi c’è grande rispetto per questo gruppo, la squadra sta rispondendo benissimo alle indicazioni dell’allenatore, come si è visto di recente con Borja Valero”.
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Poi sappiamo che questo è un mercato arido di contenuti: lo guardiamo con ottimismo, ma anche con realismo". L'amministratore delegato nerazzurro è tornato a parlare del futuro di Lautaro Martinez: "Se ci preoccupa la clausola presente nel suo contratto? Tra Lukaku e Lautaro, al di là che siano amici fuori dal campo, c'è una grande sintonia sul terreno di gioco. Conte sta facendo bene e continuerà a farlo", ha concluso Marotta.
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