Salone del libro, ecco i "versetti savianici": prima tirata contro Giorgia Meloni

Salone del libro, ecco i versetti savianici: prima tirata contro Giorgia Meloni

Luca Beatrice 10 maggio 2024 Le vittime si attraggono tra loro ben più dei colpevoli con quell’umana solidarietà di chi sa di subire. È indubbio che Salman Rushdie e Roberto Saviano si piacciano, l’inglese lo chiama per nome come si fa con i vecchi amici e all’ultima domanda di una conferenza altrimenti tranquilla e persino un po’ noiosa, rispondendo a un giornalista de La Stampa che gli chiede come si colloca rispetto a ciò che disse cia che ha pesato sudi lui, ha vissuto bene, si è sposato cinque volte, ha viaggiato molto sempre circondato da ingenti misure di sicurezza che però non sono servite il 12 agosto di due anni fa quando è stato raggiunto dalle coltellate di un pazzo fanatico che non aveva mai letto un suo libro. (Liberoquotidiano.it)

Su altre testate

"Mi chiedi come abbia fatto a superare tutto, ma tu ne sai qualcosa. "Scrittori, giornalisti, intellettuali sono sotto attacco, è un brutto momento per la libertà di espressione. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Oggi, alle 18,30 la coppia Saviano-Rushdie è al Salone per la presentazione dell’ultimo libro dello scrittore, Knife. È normale che qualcuno ne parli, anche male, come ha fatto Saviano». (La Repubblica)

Titolo «minore», come si dice, eppure il più romanzesco e persino il più devoto al «realismo magico» tra tutti i suoi libri, Coltello di Salman Rushdie non è una delle sue brillanti metafore, come I figli della mezzanotte, o Shalimar il clown, e naturalmente come I versi satanici. (Italia Oggi)

Quando l'Ira rapì Salman Rushdie: quello che pochi sanno (e che nessuno chiede)

Rushdie resta Rushdie a prescindere, ma siamo sicuri che sia l’ipersensibilità a ispirare la scelta dei nuovi leader di ribattere agli attacchi colpo su colpo e di entrare in polemica con personaggi di altri mondi come la letteratura o lo spettacolo? Il fatto è che sono cambiate le regole del gioco. (Corriere della Sera)

Difficile contraddire uno dei massimi intellettuali viventi, più facile pensare che lo scrittore indo-britannico sia stato informato, per così dire, maluccio e in modo partigiano sia su Giorgia Meloni che sulla situazione italiana. (ilGiornale.it)

Ecco, questo mi chiedo: abbiamo la fortuna di avere Salman Rushdie per la prima volta in Italia dopo il terribile attentato, abbiamo la fortuna - come per molti altri appuntamenti qui al Lingotto - di ascoltare una figura di primo piano della letteratura mondiale, perché buttiamo tutto in vacca andando a stuzzicare sulle nostre questioni politiche? E soprattutto, gli esimi ospiti - di una manifestazione finanziata anche da enti legati al governo - hanno proprio la necessità di commentare o financo sputare giudizi sugli affaracci nostri? Lo dico chiaramente: io gli avrei chiesto altro. (Torino Cronaca)