Scarlett Johansson e OpenAI: una disputa sulla voce

Scarlett Johansson, l'attrice hollywoodiana nota per la sua voce distintiva, è recentemente entrata in conflitto con OpenAI, l'organizzazione di ricerca sull'intelligenza artificiale. La controversia riguarda l'uso presunto non autorizzato della voce dell'attrice da parte di ChatGPT, un prodotto di OpenAI.

Il contesto della disputa

La questione ha richiamato l'attenzione del pubblico sulla sicurezza dell'intelligenza artificiale (IA). Questo è avvenuto nella stessa settimana in cui si è tenuto a Seoul il secondo Summit sulla sicurezza dell'IA, seguito alla première inglese a Bletchley Park dello scorso novembre. Nonostante l'attenzione globale fosse concentrata sulla conferenza, la disputa legale tra Johansson e il CEO di OpenAI, Sam Altman, ha dominato i titoli dei giornali.

Implicazioni più ampie

La disputa tra Johansson e OpenAI non è un evento isolato, ma fa parte di un dibattito più ampio sui rischi dell'IA. Le implicazioni di questa controversia vanno oltre la singola questione dell'uso della voce di Johansson e sollevano interrogativi sulla sicurezza, l'etica e la regolamentazione dell'IA.

Rassegna settimanale dell'IA

Nella settimana dal 20 al 26 maggio, altre notizie hanno fatto scalpore nel mondo dell'IA. Tra queste, la morte di Kabosu, una cagnolina che è diventata famosa in tutto il mondo nel 2013 quando una sua foto è diventata un meme virale.

La disputa tra Scarlett Johansson e OpenAI mette in luce le sfide emergenti nell'era dell'intelligenza artificiale. Mentre la tecnologia continua a progredire a un ritmo rapido, è fondamentale affrontare queste questioni per garantire un futuro sicuro e etico per l'IA.

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