La proposta di Salvini sulla percentuale di alunni migranti nelle classi scatena le polemiche

In questi giorni, si è discusso molto del caso di una scuola a Pioltello, che ha deciso di chiudere per alcuni giorni in concomitanza con la fine del Ramadan. Questa decisione ha scatenato un dibattito acceso, con opinioni divergenti e risposte incisive da diverse parti.

La proposta di Salvini

Il Ministro Matteo Salvini è intervenuto sul tema, rispondendo alle parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha elogiato il lavoro svolto dal corpo docente e dagli organi di istituto. Salvini ha proposto di ridurre la percentuale massima di alunni migranti nelle classi dal 30% al 20%.

Le critiche alla proposta

La proposta di Salvini ha suscitato critiche. La Flc Cgil, in una nota, ha definito l'idea "fuori dal tempo". Secondo Gianna Fracassi, segretaria generale della FLC CGIL, un provvedimento del genere penalizzerebbe la provenienza da contesti migratori senza tenere in considerazione la composizione dell'attuale società e la funzione unificante della scuola.

Il limite esiste già

Da notare che un limite sulla percentuale di alunni stranieri in classe esiste già dal 2010, fissato al 30% dall'allora ministra dell’Istruzione, Mariastella Gelmini. Salvini, tuttavia, propone di abbassare ulteriormente questo limite.

La questione di Pioltello

Nel frattempo, Salvini ha preso posizione contro una scuola di Pioltello, vicino Milano, che ha deciso di restare chiusa nella giornata dell’imminente fine del Ramadan, mese sacro per i musulmani. Questa decisione ha alimentato ulteriormente il dibattito sulla questione.

La proposta di Salvini ha riacceso il dibattito sulla presenza di alunni migranti nelle classi italiane, un tema che continua a dividere l'opinione pubblica.

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