“Lui doveva risorgere – ha spiegato - perché altrimenti saremmo dovuti rimanere nel Venerdì santo, fermarci soltanto alla sofferenza e al peccato e umanamente non ci sarebbe stata alcuna via d’uscita da quella situazione”. A quel dolore che rende sgomenti, ha affermato stamani nella Messa celebrata nella cattedrale di Kiev, non bisogna fermarsi. Il cardinale Krajewski nella cattedrale di Kiev. “Grazie a Dio, c’è la Risurrezione, quando Cristo viene allontana tutto il male, c’è la speranza che lui ci…
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Krajewski e la Pasqua a Kiev: “Vi…"
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di Lorenzo Cremonesi. Il cardinale Krajewski in Ucraina: «Senza fede non potremmo sopportare la vista in diretta di tanti orrori». C’erano poveri morti ancora senza nome e cognome, penso a quelle povere famiglie che ancora cercano di identificarli. Però, come diceva spesso anche papa Wojtyla al tempo in cui ero suo segretario personale: chi vivrà vedrà. Papa Francesco mi ha chiesto di essere vicino alle persone, lavare i piedi di chi…
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Ma ai bordi del cratere della fossa comune di Borodianka, a nord di Kiev, più di ottanta morti senza nome e senza volti, la lunga veste nera quasi squarciava, come un paradossale tocco di colore, la tristezza di una voragine di fango e polvere. Al fianco del cardinale in ginocchio, due pale conficcate nel terriccio, pronte a spalare altra terra e. Difficile vederlo in tonaca e filettata, la fascia e lo zucchetto rosso-porpora dei cardinali.
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Perché si può piangere per un uomo, per due, ma quando sono cento «mancano le lacrime, mancano le parole». «Abbiamo trovato ancora tanti morti e una tomba di almeno 80 persone, sepolte senza nome e senza cognome. «Lo so, lo so - continua Krajewski- ci sarà la Domenica di Resurrezione. Solo chi conosce bene il dolore attende con ansia: l'alba di Pasqua, la pietra rotolata E mancano le lacrime, mancano le parole.
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Krajewski , 58 anni, ha guidato per migliaia di chilometri fino a Kiev per consegnare, nel giorno del giovedì santo, una seconda ambulanza dono di Papa Francesco al popolo ucraino. Konrad Krajewski elemosiniere del Papa è stato inviato di Francesco nelle città martiri dell’Ucraina per celebrare il rito che anticipa la Pasqua. «Abbiamo trovato ancora tanti morti e una tomba di almeno 80 persone, sepolte senza nome e senza cognome.
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Krajewski, testa pensante e braccio operativo della carità del Papa, a questo punto della conversazione si interrompe e trattiene a stento il pianto. Io confido che come Gesù anche l’Ucraina presto, dopo la passione e la morte, potrà risorgere» I corpi senza sepoltura. «A Kiev ci sono barlumi di vita, ma si rivelano illusioni», che si riverberano con il suono delle sirene: «La gente che non è nascosta corre disperata a cercare riparo.
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Guerra in Ucraina, l'elemosiniere del Papa in ginocchio a Borodjanka: “Dolore per quei morti senza nome” dal nostro inviato Paolo Brera. (ansa). Il cardinale Konrad Krajewski si è fermato a pregare sulle fosse comuni
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Il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere pontificio, è per la terza volta in Ucraina da quando è iniziata la guerra. “Celebrerò il Triduo pasquale lì - racconta - unito con le varie Chiese, con la gente che soffre ma che, in questa Settimana Santa, vuole arrivare a cantare: 'Alleluia, Cristo è risorto'” Dopo un breve incontro con l'arcivescovo latino Mieczyslaw Mokrzycki, e quello greco-cattolico Ihor Vozniak, ha continuato il suo viaggio verso Kiev
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Con il nunzio, in modo privato, faremo la nostra Via Crucis dove c'è la Passione vera di Gesù, dove la gente soffre e muore Lo scempio della guerra che troppe immagini televisive hanno mostrato nella sua crudezza impietosa, il cardinale Konrad Krajewski lo ha potuto constatare di persona poco fuori Kiev. Ascolta l'intervista al cardinale Krajewski. Eminenza, questa mattina lei ha portato agli ucraini un nuovo dono del Papa.
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''Servono materiali di sutura'', perché ''a differenza del 2014, quando avevamo militari feriti, ora abbiamo anche i civili feriti Ma anche perché ''rappresenta l'amore che la Chiesa cristiana ha nei confronti del popolo ucraino e una dimostrazione di vicinanza e di aiuto pratico''. Il dono dell'ambulanza, intanto, ''è un fatto pratico che ha origine nel cuore del Papa, nel cuore della Chiesa, in quello dei credenti.
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"Basta venire qui per trovare i segni più profondi della guerra, fino alle persone senza vita", ha infatti detto Krajewski. Il cardinal Krajewski - Foto Ansa. COMMENTA E CONDIVIDI. . . . . . . Prosegue la visita in Ucraina del cardinal Konrad Krajewski, elemosiniere del Papa e inviato speciale in Ucraina. Ed è proprio lì, in quello scenario di desolazione che farà il suo Venerdì Santo mentre il Papa lo celebrerà al Colosseo.
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"Quando uno, dopo l'intervento, sente dolore fisico, la ferita che ti hanno fatto, tu chiedi un'anestesia, qualcosa che ti aiuti a tollerarlo. Ma per il dolore umano, il dolore morale, non ci sono delle anestesie. (askanews) - Per Papa Francesco Kiev, l'Ucraina è "un dolore. Ha pianto, quando è scappato, quando ha rinnegato lui Il dolore è una certezza, è un sentimento che ti prende tutto".
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Ha pianto, quando è scappato, quando ha rinnegato lui Venerdì 15 aprile 2022 - 14:43. Ucraina, Papa: Kiev è “un dolore”, “un sentimento che prende tutto”. "Chiedere la grazia del pianto" come Pietro. CONDIVIDI SU:. . . . . . . . . . . Roma, 15 apr. Il dolore è una certezza, è un sentimento che ti prende tutto”.“Quando uno, dopo l’intervento, sente dolore fisico, la ferita che ti hanno fatto, tu chiedi un’anestesia, qualcosa che ti aiuti a tollerarlo.
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Celebrerà la Via Crucis a Borodyanka l’elemosiniere del Papa, il cardinale Konrad Krajewski, inviato speciale del Pontefice in Ucraina ormai al suo terzo viaggio nel Paese invaso dalla Russia lo scorso 24 febbraio. Questa è seconda tappa del terzo viaggio in Ucraina dell’elemosiniere che, nelle zone devastate dalla guerra, celebrerà anche la Pasqua. Ma, soprattutto, ha consegnato personalmente…
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Leggi Anche 14/04/2022 Krajewski a Kiev: celebrerò la Via Crucis dove la guerra ha lasciato i suoi morti Il cardinale elemosiniere ha consegnato oggi la seconda ambulanza donata dal Papa all'ospedale cardiologico della capitale ucraina e domani con il nunzio vivrà il rito del Venerdì . E mancano le lacrime, mancano le parole. E forse Lui ci spiegherà tutto con il suo amore e cambierà tutto anche dentro di noi, questa amarezza e questa sofferenza che portiamo da…
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Per vivere la giornata del Venerdì Santo, il cardinale Krajewski e il nunzio Kulbokas avevano scelto la località di Borodjanka, che si trova a nord della capitale ucraina, ed è una delle zone più martoriate dai bombardamenti russi sulle città dell’Ucraina. E oggi - Venerdì Santo, giorno in cui si ricorda la Passione e la morte di Gesù - il cardinale Krajewski ha voluto compiere questo gesto di pietà vivendolo come la Via Crucis.
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In una Via Crucis tutta centrata sulla famiglia, il Papa chiama tutti a sentirsi famiglia umana. Sostiamo pertanto in un silenzio orante e ciascuno, nel proprio cuore, preghi per la pace nel mondo». I coniugi raccontano, stazione dopo stazione, i loro problemi e le loro difficoltà. La presenza, nella via Crucis di Roma, di nuovo al Colosseo dopo due anni di pandemia, di una famiglia ucraina accanto a una russa, nel Paese martoriato viene letto come una provocazione.
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Guerra in Ucraina, l'elemosiniere del Papa in ginocchio a Borodjanka: “Dolore per quei morti senza nome” dal nostro inviato Paolo Brera. (ansa). Il cardinale Konrad Krajewski si è fermato a pregare sulle fosse comuni
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Tra l’altro, si interrogava sui due popoli e «quanto sarà difficile riconciliarci», diceva:«Dove sei Signore? I media cattolici ucraini online e le tv nazionali hanno deciso di non trasmettere la Via Crucis del Papa. E forse Lui ci spiegherà tutto con il suo amore, e cambierà tutto anche dentro di noi, tutta questa amarezza e questa sofferenza» Il dolore del Venerdì Santo: «lo so, lo so: ci sarà la Domenica di Resurrezione.
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(LaPresse) – “Kiev è un dolore che si prende tutto. Lo ha detto Papa Bergoglio intervenendo nella trasmissione ‘A Sua Immagine’ su Rai 1 in occasione del Venerdì Santo Quando dopo un intervento si sente il dolore fisico si chiede un’anestesia ma il dolore umano e morale non ha anestesie, solo la preghiera e il pianto. Oggi sono convinto che non piangiamo bene, abbiamo dimenticato come piangere e se posso dare un consiglio a me e alla gente è quello di chiedere il dono della lacrime come Pietro ha pianto dopo aver…
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