L'influenza aviaria H5N1 si avvicina all'uomo: rischi e prevenzione

L'influenza aviaria H5N1, nota anche come "aviaria", sta diventando una minaccia crescente per l'uomo. Originariamente identificata nei volatili 25 anni fa, la malattia ha subito una trasformazione significativa, estendendosi ora anche ai bovini negli Stati Uniti. Questo fenomeno rappresenta un cambiamento rispetto al passato, tanto che alcuni esperti suggeriscono di non chiamarla più "aviaria".

La nuova minaccia

Negli Stati Uniti, il virus influenzale H5N1 è stato riscontrato nel latte bovino. Questo fatto ha portato l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l'Organizzazione per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO) a richiedere un aumento dell'attenzione sull'influenza aviaria e sul consumo di latte crudo. Questo perché il virus non colpisce più solo i volatili, ma si sta avvicinando pericolosamente all'uomo.

Rischi per l'uomo

Dopo la contaminazione delle mucche da latte negli Stati Uniti e il contagio di un addetto alla filiera, si pone la questione dei rischi per l'uomo. Secondo Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), e Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università Statale di Milano, la pandemia del Covid ha aumentato la sensibilità a molte situazioni di rischio potenziale.

Il passaggio a uomo

Negli Stati Uniti, è ormai stabilito il passaggio del virus dell'influenza aviaria H5N1 dai volatili alle mucche. Tuttavia, il rischio molto temuto è che possa esserci un transito del virus anche nei maiali, rendendo così il passaggio a uomo più facile.

L'influenza aviaria H5N1 rappresenta una minaccia emergente per la salute umana. È fondamentale aumentare la consapevolezza e adottare misure preventive per mitigare i rischi associati a questa malattia.

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