Gli incontri occasionali, con il crollo della vita sociale dovuta alle restrizioni della pandemia, si sono rarefatti L’azienda malese Karex, che da sola produce il 20% dei preservativi mondiali, ha fatto sapere che gli ordini dei suoi prodotti sono diminuiti del 40% negli ultimi due anni, nonostante il maggior tempo passato in casa. Le cause del crollo di vendite di profilattici. Le cause di questo crollo di vendite non sono semplici da individuare.
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Uno dei motivi fondamentali, ha spiegato, è stata l’interruzione della distribuzione dei preservativi da parte dei governi alle persone. La produzione degli ultimi due anni è calata del 40%, rispetto a un dato annuo di circa 5,5 miliardi di preservativi prodotti e distribuiti in 140 Paesi. Secondo Goh, tuttavia, le vendite di preservativi stanno ricominciando lentamente ad aumentare in tutto il mondo e gli impianti produttivi in Malesia e Thailandia stanno operando quasi alla piena…
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Il distanziamento sociale ha difatti abbattuto gli incontri occasionali e di riflesso gli affari dei signori del condom. La convivenza forzata tra le mura di casa non ha acceso l'industria dei profilattici, anzi dai dati sembra aver spento ogni ardore. E così alcune aziende di preservativi hanno iniziato a produrre guanti di gomma. Ecco perché, per diversificare sfruttando le proprie competenze, la Karex si sta lanciando nel business dei guanti in gomma, altro fiore all'occhiello…
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Lo ha denunciato Goh Miah Kiat, amministratore delegato della Karex, uno dei colossi nella produzione dei profilattici. Quanti preservativi si vendevano prima della pandemia. Ma prima della pandemia il mercato dei preservativi era florido? E quindi anche in Italia l’industria dei preservativi non ha riscontrato grandi numeri negli ultimi due anni Le perdite, ha spiegato Goh Miah Kiat, sono state contenute grazie alla vendita di altri prodotti come i lubrificanti.
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E, così, l'industria malaysiana ha ripiegato sulla produzione dei guanti in lattice. A renderlo noto è l'amministratore delegato del più grande produttore mondiale di preservativi, la Karex, che ha registrato un crollo delle vendite fino al 40%. La crisi a causa della pandemia da Covid riguarda tutti i settori, nessuno escluso. L'industria dei preservativi spera nella graduale uscita dalle restrizioni Covid, che potrebbe portare a una ripresa del…
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In un’intervista pubblicata dal Nikkei Asia, l’amministratore delegato del più grande produttore mondiale di condom, il malaysiano Goh Miah Kiat, ha lamentato che la sua Karex ha registrato un crollo delle vendite del 40 per cento.Karex è un gigante che produce ogni anno 5,5 miliardi di condom e opera in 140 paesi. Il crollo delle notti trascorse nei motel, insomma, avrebbe trascinato giù anche il consumo di profilattici.
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Per questo motivo, Karex ha dovuto registrare per l’anno fiscale 2020 – concluso a giugno – perdite per alcune centinaia di migliaia di euro. Adesso però la compagnia è speranzosa che la graduale uscita dalle restrizioni Covid porti a una ripresa del settore condom, in un recupero che già si vede nei paesi più avanzati Occupa una fetta di mercato globale del 17 per cento sia con i profilattici commercializzati a marchio proprio, sia con quelli prodotti per altri brand.
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Due membri della giuria hanno rivelato di essere stati a loro volta vittime di molestie sessuali. • Arrestato a New York il «collezionista dei dorsi». In prima pagina. • Polemiche per l’introduzione dell’obbligo vaccinale anti Covid per gli over 50. Per chi non lo rispetta 100 euro di multa. (Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web Diritti riservati all’autore) perché lo faccia.
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E, come riporta Repubblica, una coppia su cinque tra marzo e maggio 2020 ha fatto meno sesso rispetto alle abitudini instaurate in precedenza eno sesso o meno sesso protetto? Inoltre, i governi hanno distribuito meno preservativi, alcuni hanno anche sospeso la distribuzione, e il Ceo ha citato come esempio il Regno Unito. Con i lockdown era stato previsto dalle aziende del piacere che le vendite sarebbero anche raddoppiate, ma, tirati insieme i dati, il più grande produttore al…
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Bei tempi, quando in giro non c’era il Covid con le sue restrizioni, i lockdown, le mascherine e i coprifuoco. Dagli stabilimenti ne uscivano 5,5 miliardi all’anno, divisi fra i tanti marchi disponibili sui mercati di 140 Paesi diversi, europei compresi. Sì, perché per una volta mettiamo da parte i sentimenti, per quanto sacrosanti, lasciando spazio solo al beneamato sesso. Invece il virus ha interrotto bruscamente gli incontri fra amanti e fidanzati o quelli con le professioniste, dando un colpo ferale alla…
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Ecco perché, per diversificare sfruttando le proprie competenze, la Karex si sta riformulando l’offerta e si sta gettando nel business dei guanti in gomma, punta di diamante dell'industria malese Karex Berhard che solitamente produce 5,5 miliardi di preservativi si è così dovuta fermare a circa 3 miliardi di condom. Lo dimostra la parabola discendente di Karex, colosso malese che produce un preservativo su cinque in circolazione nel mondo, il…
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La Karex spera ovviamente che con l’allentarsi delle misure di restrizione, per lo meno non nel mondo occidentale, si possa tornare ad una simil normalità, con la ripresa del settore condom. A dimostrarlo sono le note perdite della Karex, colosso nella produzione dei preservativi, che come fa sapere l’edizione online di Repubblica, ha chiuso gli ultimi due anni, quelli corrispondenti alla diffusione del covid, con una perdita pari al 40 per cento.
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Più chiaramente ancora, «è venuta a mancare l’industria del sesso, che normalmente è un grande mercato per i condom». Il Covid ha affossato l’industria dei preservativi. Il gruppo Karex, che ha sede in Malaysia, produce 5,5 miliardi di preservativi all’anno ed è presente in 140 Paesi. Si fa meno sesso. Risultato: aumenta la domanda di guanti usa e getta, diminuisce quella di profilattici
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Anche l’industria del sesso, che di solito è un importante cliente del mercato dei preservativi, ha subito una fase di arresto, negli ultimi due anni. No, i lunghi giorni del lockdown, trascorsi in casa con il partner non hanno solleticato il desiderio di sesso. L'industria del preservativo, in epoca Covid, anche a causa dell’impossibilità di nuovi incontri, ha subito un pesante contraccolpo. D’altra parte, materiali e tecnologie simili vengono utilizzati per realizzare sia preservativi che guanti Intanto…
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Covid, il “re dei preservativi” vende meno. Il Covid ha affossato l’industria dei preservativi. Si fa meno sesso. La spiegazione non è banale: nei Paesi meno ricchi, dove le case sono in genere piccole e affollate, è venuta a mancare una location tipica e gettonatissima per il sesso Il re dei preservativi cambia business, a causa del Covid vende meno il colosso del condom, Karex: meno del 40% di vendite.
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di Redazione Esteri. Meno 40% di vendite negli ultimi due anni per il colosso del condom Karex, che fornisce anche di preservativi marchi occidentali come la nota Durex. «Due anni di hotel e motel chiusi ci hanno dato un duro colpo», spiega Goh. Il Covid ha affossato l’industria dei preservativi. Più chiaramente ancora, «è venuta a mancare l’industria del sesso, che normalmente è un grande mercato per i condom» Il gruppo Karex, che ha sede in Malaysia, produce…
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Sesso e Covid, non è tempo di preservativi di Claudia de Lillo. (fotogramma). Le vendite di condom crollano, gli adolescenti non li vogliono nemmeno gratis, la promiscuità è un lontano ricordo, il brivido dell'incontro occasionale è un retaggio del passato, la monogamia un ricettacolo di nevrosi e stanchezza. Cosa resta per noi, che con il sesso ci sollazziamo, e per l'economia, che di sesso si nutre?
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La convivenza forzata tra le mura di casa non ha acceso l'industria dei profilattici, anzi. Più che il contatto prolungato con i partner ha potuto il distanziamento sociale, che ha abbattuto gli incontri occasionali e gli affari dei signori del condom. Questo racconta la parabola di Karex, colosso malese che produce un preservativo su cinque in circolazione nel mondo, il cui amministratore delegato Goh Miah Kiat ha lamentato al Nikkei Asia di aver subìto…
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