L'Iran attacca Israele: un nuovo capitolo di guerra

L'Iran ha lanciato un attacco senza precedenti contro Israele, utilizzando uno sciame di droni kamikaze e missili cruise. Questi sono stati lanciati in tre ondate dal suolo iraniano direttamente verso lo Stato ebraico. Questo atto è stato interpretato come una dichiarazione di guerra. Nonostante l'entusiasmo delle Guardie rivoluzionarie iraniane, le conseguenze sono state minime. Grazie alla collaborazione con gli Stati Uniti, Israele è riuscito a respingere il 99% degli attacchi. Tuttavia, il rischio di un'escalation rimane alto.

L'influenza dell'Iran

L'Iran ha esteso la sua influenza politica e militare in diversi Paesi, tra cui Iraq, Siria, Libano e Yemen. In questo modo, la teocrazia sciita ha di fatto completato l'accerchiamento dello Stato ebraico.

Una nuova fase della guerra

La rappresaglia diretta dell'Iran contro Israele segna l'inizio di una nuova fase di questa guerra. Il livello di rischio aumenta, così come i costi per tutte le parti coinvolte: Iran, Israele e America. Questo è il primo momento in cui gli ayatollah iraniani perdono l'iniziativa, in quanto sono "obbligati" a rispondere, uscendo così dall'ambiguità strategica che avevano preferito fino ad ora.

Il potere politico in Iran

L'ayatollah Khamenei è al vertice della struttura del potere politico in Iran. Il peso dell'ala militare, i generali, lo spionaggio e l'erede di Soleimani sono tutti fattori importanti. Khamenei sta cercando di vendicarsi sia all'esterno che all'interno, aumentando il livello di repressione interna per neutralizzare la dissidenza. Il leader supremo sa di non avere il supporto del suo popolo: nelle ultime elezioni, solo il 40% dei cittadini è andato a votare, ma per gli oppositori i numeri sono molto più bassi.

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