Lea Vergine, all'anagrafe Lea Buoncristiano, era nata a Napoli il 5 marzo 1936. Studiosa dei nuovi linguaggi visivi, nel saggio "Il corpo come linguaggio" (Prearo Editore, 1974) Lea Vergine ha analizzato la nascita e l'evoluzione della Body Art, imponendosi come una delle principali studiose delle avanguardie delle azioni performative. Mari si è spento all'età di 88 anni nella mattina di lunedì 19 ottobre, mentre la moglie all'età di 82 anni è deceduta oggi.
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Era ricoverata all’ospedale San Raffaele e il decesso è stato causato dalle complicazioni dovute al coronavirus. “Un giorno dopo la scomparsa del compagno di una vita, Enzo Mari, se ne va Lea Vergine. Negli anni Sessanta aveva conosciuto Mari e i due erano andati a vivere insieme in una situazione di “scandalo” secondo la morale di quegli anni. A un solo giorno di distanza dal marito Enzo Mari, si è spenta all’età di 84 anni anche sua moglie, la critica d’arte e…
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Critica e curatrice che leggere con vincoli di genere non sarebbe che strumentale, è storia dell’arte e la capacità d’interpretarla in relazione al tempo e alla storia che si vive, e questo non è mai stato pregiudiziale. L’opinione di Mimmo Di Caterino Lea è stata un riferimento culturale irremovibile nella lettura e nell’autodeterminazione dei processi del fare arte contemporanea post anni settanta, una pietra miliare della mia formazione e della formazione d’intere generazioni.
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Lea Vergine ha aspettato lo stretto necessario perché Enzo Mari si prendesse i suoi applausi. "La vecchiaia restringe l’orizzonte – diceva Enzo Mari -. Lea Vergine ha aspettato lo stretto necessario perché Enzo Mari si prendesse i suoi applausi. "Vivere senza di lui non è possibile". "Vivere senza di lui non è possibile".
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Lea ed Enzo se ne vanno insieme, presso il San Raffele di Milano, in pieno Autunno. L’amore scoppiò solo nel 1966, a progetto concluso e avvenne quello che Lea chiamava “l’incontenibile mistero delle coppie”. Così Lea Vergine descriveva il rapporto con il marito Enzo Mari. Lea Vergine, pioniera della critica d’arte, ed Enzo Mari, maestro del designer italiano, hanno vissuto un amore davvero intenso.
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Ma c’è anche chi commenta con un semplice “No” o con un “Ciao”, come, che la saluta insieme al suo immenso amore, Enzo Mari. Non ci sono parole per il romanticismo tragico di questa notizia: la struggente meraviglia di questo dolore”, scrive Leonardo Caffo, filosofo. Talvolta l’amore è così potente che spegne insieme la vita. “Un giorno dopo la scomparsa del compagno di una vita, Enzo Mari, se ne va Lea Vergine
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Chi era Lea Vergine. Nata a Napoli nel 1938 Lea Vergine, all’anagrafe Lea Buoncristiano, è stata una delle più importanti critiche d’arte dei giorni nostri, a livello nazionale e internazionale. La notizia della morte della famosissima curatrice e critica d’arte è arrivata ieri in tarda mattinata. Negli anni Sessanta aveva conosciuto Enzo Mari: entrambi erano sposati con altre persone, ma si erano innamorati.
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You may be able to find the same content in another format, or you may be able to find more information, at their web site. You may be able to find the same content in another format, or you may be able to find more information, at their web site. Così, anni fa, la critica d'arte e curatrice Lea Vergine ha descritto il suo rapporto con Enzo Mari, marito e compagno di una vita. Lea Vergine nel 2015 Vincenzo Lombardo Getty Images
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Allora la Morganti ne parò con Argan e capì subito che "si sarebbe potuto realizzare a San Marino un progetto di più ampio respiro e che non si sarebbe trattato soltanto della solita manifestazione". Un grosso sforzo si stava avviando considerando la vocazione internazionale di San Marino elemento costitutivo di uno sviluppo che avrebbe potuto aprirsi al mondo globalizzato e, nello stesso tempo, preservare la sua specificità di piccolo Stato.
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Lea era napoletana, infanzia tormentata di cui, in controluce, si intravedevano spigoli nel suo carattere rigoroso, aspro, facilmente irritabile. Ieri mezza pagina di necrologi sul Corriere dedicati a lui, oggi nella cerimonia dell’addio si sono aggiunti quelli per Lea. Lea si sposò giovanissima con uno psicologo: Adamo Vergine, più vecchio di lei, non bello e secondo me cripto gay. Lui, Enzo Mari, il genio ribelle del design, lei, Lea Vergine, critica d’arte…
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Lui, Enzo Mari, il genio ribelle del design, lei, Lea Vergine, critica d’arte altrettanto ribelle. Lea Vergine (1936 - 2020) Enzo Mari (1932 - 2020) - Tg3web : Se ne sono andati, colpiti dal covid, a distanza di poche ore. Lea Vergine, una donna dal carattere rigoroso ma che rimase sempre fuori dagli schemi (Di mercoledì 21 ottobre 2020) Sono morti a distanza di poche ore. Lea Vergine, critica e curatrice d'arte, è morta il… - ginugiola : RT @riotta: In ricordo della…
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Lea Vergine, una donna dal carattere rigoroso ma che rimase sempre fuori dagli schemi - Il Fatto Quotidi… - Carmela_oltre : RT @CatelliRossella: Lea Vergine e l'arte dell'impegno | Rep - Poi, a un certo punto, tra ieri e l’altro ieri, il sorpasso di Enzo Mari e Lea Vergine, 88 anni lui, 82 lei. Lea Vergine (1936 - 2020) Enzo Mari (1932 - 2020) - Tg3web : Se ne sono andati, colpiti dal covid, a distanza di poche ore.
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Prima lui, e dopo 24 ore, quasi la stesse aspettando in sala d’attesa col numerino, lei: mica ci si separa così dopo 50 anni assieme. Il medesimo intento di Lea Vergine e della sua analisi dell’arte, quantificabile in una serie di testi critici radicali con cui ha indagato 50 anni di gesti e personalità. Di Enzo Mari ci sono gli oggetti e una mostra definitiva alla Triennale, fino a marzo dell’anno prossimo; di Lea i libri.
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Ester Coen intervista Lea Vergine sull’arte e la critica contemporanea, Skira, 2001. Parole sull’arte. Lea Vergine la vedevo, e la imitavo pure: la sua voce roca, la sua permanente sigaretta accesa. Con Lea Vergine – chi non è concorde si faccia avanti – scompare l’ultima grande critica d’arte italiana: una critica pura, incredibile, sensazionale. Le sigarette ancora, quel vizio del fumo sul quale Lea Vergine scherzava sempre seriamente: “Io sono la mia sigaretta”, aveva detto.
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Si tratta di un’involontaria storia dell’arte, dalla quale affiora una precisa filosofia. Strumento di sfida intellettuale, rivolto a smascherare compromessi mercantili e a rivelare qualità artistiche profonde, poste al di là della dittatura del presente. Chi ha conosciuto Lea Vergine (morta il 20 ottobre, un giorno dopo il marito Enzo Mari) ne ricorderà per sempre l’eleganza, la severità, l’acume, la curiosità, l’ironia, la generosità, ma anche un certo gusto per le irritazioni.
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Almeno questo concedimelo”. La critica e studiosa di talenti contemporanei è spirata per Covid a 83 anni, il giorno dopo la morte del marito Enzo Mari: napoletana, odiava i pezzi da “mercato”. Spero che il Covid, ieri, le abbia almeno concesso il regalo che Lea Vergine chiedeva a Dio (come raccontò ad Antonio Gnoli): “Non credo dall’età di 14 anni. Però certe notti, mentre mi rivolto nel letto, metto la testa sotto il cuscino e dico: chiunque tu sia fammi morire nel sonno.
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Insieme alla bellezza c’è la spigolosità di Lea, sempre tranciante nei giudizi, senza mezzi termini o mezze parole. Non tanto e non solo perché era una bella donna, e questo anche nella vecchiaia, ma perché la bellezza costituisce la quintessenza di Lea. La bellezza difficile è, prima di tutto, quella della città dove era nata nel 1938, Napoli, città d’estenuante bellezza, che lì anche la bruttezza ne partecipa.
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A Milano Lea Vergine era riuscita a conquistarsi quell’affermazione che Napoli le aveva duramente negato: anzi, la città partenopea l’aveva ostracizzata, accusandola addirittura di concubinato per la sua “scandalosa” convivenza con Enzo quando il designer era ancora sposato con Iela Mari. Ieri è morta a Milano a 82 anni Lea Vergine, curatrice e critica d’arte apprezzata e amata. Nata a Napoli con il nome di Lea Buoncristiano, Lea Vergine si era trasferita a Milano negli anni Settanta.
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Nel caso di Lea Vergine e di suo marito Enzo Mari, siamo oltretutto lontanissimi da ogni modello tradizionale. Si conobbero a Milano già diversamente sposati, andarono subito a convivere e furono denunciati per concubinaggio e per ripicca dai portinai, a cui Mari contestava di ammorbare il condominio con le fritture di salsicce. Si sono amati litigando fino alla fine, e hanno condiviso i successi e le malattie, compreso il Covid che ha dato loro l’ultima…
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E poi L'altra metà dell'avanguardia 1910-1940. Si erano infatti conosciuti nei primi anni '60 quando Mari era ancora sposato con Iela Mari. Allo stesso indirizzo espose spesso anche Enzo Mari, del quale però Vergine si rifiutò sempre di scrivere. Il corpo come linguaggio del 1974 dove analizzava da pioniera la nascita e l'evoluzione della body art. E ancora firmò memorabili mostra per la Galleria Milano di Carla…
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Impossibile non cadere nella retorica, per quanto sdolcinata davanti alla notizia della morte oggi a Milano, a 82 anni, della critica d’arte e curatrice Lea Vergine, un giorno dopo la scomparsa del suo compagno di una vita Enzo Mari (una retorica che loro stessi nel loro rigore certo non avrebbero gradito). Con i suoi libri, e con il suo rigore, Lea Vergine ha firmato intere generazioni di critici, in particolare dinne, per le quali resta un modello.
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