Di Fulvio Bufi L’ex magistrato: «Conosce misteri utili e interessanti per chi combatte il crimine» NAPOLI «Se vuole Schiavone può ancora raccontare cose interessanti per la lotta contro la camorra. Anche se sta in carcere da ventisei anni. Certo, la grande criminalità è andata avanti, ma lui resta ancora un elemento importante». Franco Roberti oggi ha 76 anni ed è deputato al Parlamento europeo, eletto come indipendente e approdato poi al gruppo dell’Alleanza…
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Roberti: «Può aprire la cassa…"
Approfondimenti:
Napoli, 29 mar. Il boss dei Casalesi Francesco Schiavone si è pentito e starebbe rivelando le sue verità alla Dda, da ormai circa una settimana come svela il quotidiano "Cronache di Caserta".Il 70enne, detto "Sandokan", è detenuto al 41 bis dal 1998 e non aveva mai parlato. Schiavone è malato di cancro e da poco è stato trasferito nel carcere di L'Aquila
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«La notizia del pentimento di Schiavone per me è stata travolgente. Anni fa lo avevo invitato a pentirsi dicendogli che il suo potere ormai era in crisi». Commenta così, Roberto Saviano, la notizia del pentimento di Francesco Schiavone, lui grande conoscitore del mondo affaristico e criminale della camorra, che ha raccontato prima di tutto nel celebre romanzo “Gomorra”. «Sandokan è il capo del clan dei Casalesi, che vengono governati da più di un decennio da una diarchia, con Schiavone e…
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Parla il fratello del militare assassinato CASERTA. “Ora che Francesco ‘Sandokan’ Schiavone si è pentito vogliamo sapere la verità su mio fratello Salvatore, sui mandanti del suo omicidio. E credo che Schiavone sappia la verità”. Lo dice all’ANSA Gennaro Nuvoletta, fratello di Salvatore, il carabiniere ucciso nel 1982 a soli 20 anni dai Casalesi che volevano vendicarsi della morte di un loro esponente, Mario Schiavone, cugino di Sandokan, ucciso nel corso di un conflitto a fuoco con i carabinieri in un giorno…
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Era uno degli ultimi irriducibili della Camorra casalese, capo nonché custode di importanti segreti. Ma dopo 26 anni di carcere, la maggior parte trascorsi in regime di 41bis, Francesco Schiavone, noto come Sandokan, capo indiscusso del clan dei Casalesi, ha deciso di collaborare con la giustizia. Lo riporta l'edizione cartacea del quotidiano Cronache di Caserta. A confermare l'avvio della collaborazione con la giustizia è anche la Direzione Nazionale Antimafia e la Direzione…
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Il passato ritorna e presenta il conto, specie per quanto riguarda ciò che non è mai stato messo nero su bianco. Perché se si parla di Terra dei fuochi, il nome di Francesco Schiavone significa tante cose. E oggi che Sandokan ha deciso di collaborare con la giustizia, i protagonisti di quella stagione difficile, coloro che sul campo hanno combattuto la ferocia criminale del boss dei Casalesi, chiedono solo una cosa…
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La presidente della commissione Antimafia: "La vittoria dello Stato che non ha mai smesso di contrastare un fenomeno devastante per il Paese" “Il pentimento di Schiavone rappresenta l’ennesimo durissimo colpo alla camorra e al crimine organizzato e la vittoria dello Stato che, con i suoi uomini e le sue donne migliori, non ha mai smesso di contrastare un fenomeno criminale devastante per il futuro della nostra Nazione.
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Sergio Sellitto oggi ha 63 anni ed è un dirigente dell’Interporto Campano. Nel 1998 ha diretto le indagini che hanno reso possibile la cattura di Francesco Schiavone, detto Sandokan, capo indiscusso del clan dei Casalesi. Era l’11 luglio 1998 e dopo otto mesi di indagini e intercettazioni scattò l’operazione "Yanez". All'epoca era vicequestore della polizia di Stato in servizio alla Dia, la Direzione investigativa antimafia
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Spero che "Sandokan" possa "parlare dei suoi rapporti con la politica e l'imprenditoria" della provincia di Caserta "in riferimento anche alla Terra dei fuochi". A dirlo all'Adnkronos, rispondendo sul pentimento del boss Francesco Schiavone, è Raffaele Cantone, attuale capo della Procura di Perugia, che in passato da pubblico ministero si è occupato di alcune importanti inchieste contro il clan dei Casalesi che, a processo, hanno portato a…
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Camorra, si e' pentito Francesco Schiavone 'Sandokan' Era uno degli ultimi irriducibili della camorra casalese, custode di importanti segreti, ma dopo 26 anni di prigione, la maggior parte trascorsi in regime del carcere duro, Francesco Schiavone, noto come Sandokan, capo indiscusso del clan dei Casalesi, ha deciso di collaborare con la giustizia. Lo riporta l'edizione cartacea del quotidiano "Cronache di Caserta".
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Era detenuto a L'Aquila, nel reparto di massima sicurezza in regime di carcere duro, il boss dei Casalesi Francesco "Sandokan" Schiavone, oggi 70enne. Secondo quanto si apprende, dalla cella ha fatto pervenire una richiesta di incontro ai magistrati della Direzione Nazionale Antimafia - oggi guidata dal procuratore Giovanni Melillo - per avviare i primi colloqui per la collaborazione con la giustizia.
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Era uno degli ultimi irriducibili della camorra casalese, custode di importanti segreti, ma dopo 26 anni di prigione, la maggior parte trascorsi in regime del carcere duro, Francesco Schiavone, 70 anni, noto come Sandokan, capo indiscusso del clan dei Casalesi, ha deciso di collaborare con la giustizia. In questi giorni le forze dell’ordine, a quanto si apprende, si sono recate a Casal di Principe per proporre ai parenti del capoclan, tra cui il figlio Ivahnoe, di entrare nel programma di protezione, a conferma della…
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Soprannominato Sandoka, era in carcere da 26 anni NAPOLI – Camorra, si è pentito Francesco Schiavone, superboss dei Casalesi. Schiavone, conosciuto con il soprannome di Sandokan, era uno degli ultimi irriducibili della camorra casalese, custode di importanti segreti. Da 26 anni era in prigione, la maggior parte li ha trascorsi al 41bis. Ora la decisione di collaborare con la giustizia, secondo quanto riportato dal quotidiano Cronache di Caserta
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La notizia è di quelle che fa rumore, perché Francesco Schiavone detto “Sandokan” non è un malavitoso qualunque. Capo dei Casalesi, è stato protagonista di un pezzo di storia criminale sanguinaria e feroce. Un pezzo di storia che ha abbracciato prima lo scontro tra la Nuova Famiglia e la Nuova camorra organizzata, e poi la faida con Antonio Bardellino che ha portato all’affermazione dei Casalesi.…
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L'ALA. Il boss dei Casalesi sulla strada di Matteo Messina Denaro nel carcere dell'Aquila. Francesco Schiavone "Sandokan" è rinchiuso nel carcere Le Costarelle e, come l'ex boss della mafia, è malato di tumore ed è seguito dai medici della Asl. A differenza di Messina Denaro, che è poi deceduto, si è però pentito, ha gettato la spugna come due figli già collaboratori di giustizia. Nel carcere sono scattate le stesse misure di sicurezza adottate per Denaro.
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È crollato il muro dell'omertà. Francesco Schiavone, conosciuto come Sandokan, capo dei Casalesi, una delle cosche più temibili della camorra, si è pentito e ha cominciato a collaborare con i magistrati della Dda. La notizia - di cui in città si parlava già da qualche giorno - è stata anticipata dall'edizione di Cronache di Caserta. In questi giorni le forze dell'ordine, a quanto si…
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Lo chiamavano Sandokan per la sua vaga, presunta somiglianza all'attore della nota serie televisiva Kabir Bedi del 1976. Francesco Schiavone, nato settant'anni fa a Casal di Principe (3 marzo 1954), è stato il capo del clan dei casalesi, raccogliendo l'eredità di Antonio Bardellino, scomparso nel 1988, in circostanze mai chiarite. Sposato con Giuseppina Nappa, ha avuto da lei sei figli (quattro m…
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Francesco Schiavone, detto Sandokan per la somiglianza con l'attore Kabir Bedi che lui non ha mai gradito, è salito alla ribalta della scena criminale italiana per la sua scalata ai vertici della camorra nel Casertano tra gli Anni '80 e '90 ed ha regnato nella cosiddetta Terra dei fuochi. Sposato con Giuseppina Nappa, da cui ha avuto 7 figli. Da autista del narcotrafficante ai vertici del clan L'autista del…
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