Ci vorrà un po’ alle mie gambe per tornare a camminare, ma vi assicuro che tornerò e sarò con voi”, così padre Christian Carlassare, missionario e più giovane vescovo italiano, eletto della diocesi di Rumbek, in Sud Sudan, in un video-messaggio mandato ai fedeli dall’ospedale dopo l’attacco subito lunedì 26 aprile. “Per favore cerchiamo di essere uniti con tutti i nostri cuori per sostenere il perdono nella nostra comunità e poter cercare giustizia…
Leggi
In questa polveriera si muoveva e si muoverà Christan Carlassare, una volta uscito dall’ospedale, quando prenderà possesso della diocesi di Rumbek, in Sud Sudan. Ecco il contesto in cui è arrivata, pochi mesi dopo, la designazione a vescovo di Rumbek di Christian Carlassare. L'incertezza del futuro. Di qui scaturisce quello che lo stesso Carlassare ha definito un avvertimento Scolarità di fatto sotto il 20 percento, soglia di povertà per il 50 percento, sviluppo economico conseguente a tanta arretratezza.
Leggi
La diocesi di Rumbek, prosegue padre Christian, «ha una situazione complessa, in cui solo il 12% della popolazione è cattolica. Padre Christian, 43enne in Sud Sudan dal 2005, è convinto che il dialogo possa contribuire a risolvere situazioni complicate. «Mi è stato riferito che tra i fermati c’è anche padre John Matiang, che ha coordinato la diocesi negli ultimi nove anni – continua padre Christian –.
Leggi
Io gli parlavo e loro tacevano, sapevano cosa volevano fare" Il vescovo ferito: "Ho 4 proiettili nelle gambe ma voglio tornare, tutti piangevano e soffrono più di me" di Enrico Ferro. Parla padre Christian, gambizzato in Sud Sudan e ricoverato a Nairobi in Kenya: "Non volevano rubare e non volevano uccidermi.
Leggi
Lo ha riferito l’agenzia d’informazione Aci Africa, secondo quanto rilanciato da Nigrizia, la rivista dei Comboniani. «È stata un'intimidazione, ma io voglio restare qui in Sud Sudan, la mia vita è qui e il 23 maggio è prevista la consacrazione a vescovo» Dodici persone sono stati arrestate a Rumbek, in Sud Sudan, accusate di essere coinvolte nell’agguato al vescovo vicentino Christian Carlassare.
Leggi
Le tracce in un telefono cellulare caduto a uno degli attentatori e nascosto involontariamente dal religioso ferito Sud Sudan, per la gambizzazione del vescovo arrestati tre preti e diversi laici in posizioni preminenti nella diocesi di Paolo Rodari. Dopo l'agguato a Monsignor Christian Carlassare si comincia a parlare anche dei presunti mandanti.
Leggi
«Sono stato trasportato a Nairobi e in nottata operato nuovamente per estrarre alcune pallottole dalle gambe. Quando sono stato colpito la gente fuori dall'ospedale diceva: Padre non abbandonarci, ritorna Lei è stato missionario per anni con i Nuer, «nemici» tribali dei dinka della sua nuova diocesi. Gli aggressori eseguivano l'ordine di un mandante, ma tornerò presto in Sud Sudan», dichiara Christian Carlassare, 43 anni, il più giovane vescovo missionario italiano, gambizzato domenica…
Leggi
Padre Christian già ieri ha chiesto di pregare per la gente sud sudanese che soffre e sembra fortemente motivato a non lasciarsi intimidire In Sud Sudan le élite hanno fatto di questa dinamica un modello di gestione politica, definito da molti analisti politici come cleptocrazia, che ancora oggi rischia di far sprofondare il paese in una nuova guerra civile. Sono alla base dei rapporti sociali e di potere tra i vari clan dello stesso gruppo etnico.
Leggi
Nelle poche settimane passate in Sud Sudan, riferiscono dal paese africano, era già riuscito ad attirarsi la simpatia della maggioranza dei fedeli Il missionario, neo-eletto vescovo della diocesi di Rumbek nel Paese africano, è stato immediatamente trasportato all’ospedale della capitale. Questa volta il bersaglio, solo ferito e fuori pericolo, era Christian Carlassare, il vescovo neo-eletto più giovane del mondo, aggredito ieri mattina a colpi di arma da fuoco in Sud Sudan.
Leggi
Ci vorrà un po’ di tempo per camminare di nuovo con le mie gambe ma sono sicuro di tornare per stare con voi. Per favore restate uniti e siate pronti al perdono. Anche se sono lontano mi sento con voi, per favore state accanto a me in questo processo di riconciliazione” Il missionario parla dall’ospedale di Nairobi: “Colgo l’occasione per salutare ognuno di voi – dice – Sto bene, si stanno prendendo cura di me e sto…
Leggi
Al di là delle motivazioni che possono essere dietro il ferimento di Carlassare, sottolinea a ilfattoquotidiano.it un punto chiave: “In Sud Sudan circolano troppe armi. Lo stesso presidente Salva Kiir non avrebbe fatto mistero di volere un vescovo dinka. Tali arresti fanno intuire l’inquietante sottobosco nel quale sarebbe maturata l’aggressione a Carlassare, comprensibile solo se calato nel contesto difficile del Sud Sudan.
Leggi
Se io avevo una speranza forte di guarire, loro avevano paura che li lasciassi o di avermi in qualche modo deluso”. Sappiamo che dal perdono può nascere una trasformazione” “Sono in un letto d’ospedale – ha aggiunto mons. Carlassare – dove i medici si stanno prendendo cura di me. “Per questo ho pensato – ha concluso mons. Carlassare – che il messaggio del perdono è l’unico che in questa situazione può portare a una vera giustizia.
Leggi