Obama cita Parigi, si alzano le matite per Charlie Hebdo
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E mò la democrazia è morta e vaffanculo a tutti. Ma Salvini, prima di incazzarsi con l’universo e minacciare tremenda vendetta (“Ma non finisce qui”, stile Corrida di Corrado), dovrebbe ricordarsi che una democrazia si basa su una Costituzione e che in quella italiana, all’articolo 75, è spiegato molto...
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Le donne scendono in strada correndo e camminando per dire no alla violenza. In contemporanea nelle principali città italiane, sabato 24 alle 9.00
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Islamico, islamista, musulmano, jihadista. Spesso in questi ultimi giorni abbiamo letto o ascoltato questi aggettivi, a volte usati in modo improprio, a volte addirittura alternati come fossero sinonimi. Francesca Paci, giornalista de La Stampa esperta di Islam, ...
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La donna ha un ruolo molto importante nel Corano, soprattutto nella Sura IV 'capitolo' di 176 versetti dal titolo “An-Nisà”, in italiano (Le Donne). Leggete cosa dice questa Sura : “Sposate allora due o tre o quattro tra le donne che vi piacciono; ma se temete di ...
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La domanda se l'islam sia compatibile con la democrazia, era sorta spontanea già dopo l'attentato dell' 11 settembre, ora alla luce di quanto avvenuto a Parigi il quesito – irrisolto – si ripresenta. Non solo, acquisisce un aspetto di urgenza e improrogabilità.
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Chissà come mai ma dal sette gennaio scorso l'Europa si è scoperta d'improvviso minacciata dall'Islam! Non solo dal fanatismo religioso ma da tutto L'Islam! Ora tutte le Moschee sono fucine di integralisti, e nella shashia di ogni fedele si nasconde una testa ...
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L'Europa prova a fornire una risposta comune alla minaccia terroristica. Al Consiglio dei ministri degli Esteri tenutosi ieri a Bruxelles si è discusso della banca dati sui passeggeri dei voli aerei e della cooperazione con i Paesi del mondo arabo. Intanto in molti ...
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Parigi (Francia), 18 gen. (LaPresse/Reuters) - "Ogni volta che disegnamo una vignetta di Maometto, o di Dio, noi difendiamo la libertà di religione. Dichiariamo che Dio non deve essere una figura politica o pubblica, ma una privata. Difendiamo la libertà di ...
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"Non biasimo quei giornali che nei Paesi non democratici non hanno voluto pubblicare le nostre vignette, vignette che avrebbero potuto costare loro nella migliore delle ipotesi la prigione e nella peggiore la morte". Lo dice il nuovo direttore di Charlie Hebdo, ...
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Anche il mondo del cinema dice “Je suis Charlie”. Nel quadro della quinta edizione del festival di film francesi on line “MyFrenchFilmFestival.com”, su internet dal 16 gennaio al 16 febbraio, Unifrance esprime il suo sostegno a Charlie Hebdo, il settimanale ...
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Continua il dibattito sulla libertà di espressione dopo i terribili fatti di Parigi e di quelli drammaticamente in atto nel mondo. Dopo la riflessione di Don Fabio Viscardi, decano di Legnano e parroco dei Santi Martiri (Qui la lettera), ecco che si fanno avanti altre ...
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La mia generazione è nata senza conoscere cosa sia la tirannia, o meglio senza averla mai provata, ma è nata sotto la calda coperta della libertà. I fatti di Charlie Hebdo, quasi concomitante con la liberazione di Greta e Vanessa, mi hanno spinto ad una ...
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I Paesi davvero liberi sono quelli che vedono nelle strade le donne camminare, studiare, vivere senza forme di sessismo o discriminazione.
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"Negli ultimi giorni, in Lombardia, si sono registrati fenomeni preoccupanti in materia di estremismo islamico: prima è stato ritrovato, nella casa milanese di un Tunisino, un manuale per l'arruolamento di combattenti da mandare nei teatri di guerra; poi i Ros hanno individuato un reclutatore, che viveva tra...
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Dei social e del parlare a vanvera: dalla strage di Charlie Hebdo alle ragazze liberate in Siria quando i commenti sono inutili. PUBBLICATO IL 18 GENNAIO 2015 DA Claudia La Via ? Una vignetta di Charlie Hebdo. Arriva un giorno in cui davvero non ne puoi ...
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Integralismo e convivenza civile, libertà e rispetto: sono questi i binari su cui continua a svilupparsi sui media il dibattito dopo i drammatici fatti di Parigi. La tribuna internazionale si interroga se si sia trattato di un gesto "inutilmente provocatorio" e se "il diritto ...
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«Spero con tutto il cuore che Allah accolga nella sua grandissima misericordia i nostri tre fratelli uccisi in Francia». A scrivere sulla sua pagina Facebook l'apologia dei jihadisti parigini è Naima Ahmeti. Di etnia albanese, Naima vive a San Donato Milanese.
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“Je suis Charlie”. L'avevano scritto dappertutto, persino in cielo. Un'affermazione troppo condivisa per essere giusta. Perché quando tutti pensano allo stesso modo, nessuno pensa. Perché la verità è complessa e non è mai tutta da una parte. Ma è bastata ...
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Per il tributo dell’attore a Charlie Hebdo
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Trovato il corpo di un ragazzo indù, che aveva una relazione contrastata con una musulmana. La comunità reagisce incendiando le capanne dei presunti assassini
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L'autore non è ancora noto, quel che è certo è che si sta cercando di sfruttare l'onda emotiva delle stragi di Parigi. Potreste ricevere una e-mail con in allegato una foto di un bimbo che al polso ha un braccialetto con la scritta "Je suis Charlie": in realtà si tratta ...
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I musulmani ammazzano in nome di Allah, noi rifiutiamo di difenderci. Illudendoci di non trovarci in una vera guerra. Magdi Cristiano Allam - Dom, 18/01/2015 - 18:14. Questi benedetti terroristi islamici li vogliamo veramente sconfiggere oppure li temiamo a tal ...
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Ritrovato a Sarayian, nello stato del Bihar, il corpo senza vita di un ragazzo indù scomparso una settimana fa. Aveva una relazione con una giovane musulmana......
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Tahar Lamri Ravennate ormai da tempo, l'intellettuale e scrittore di origini algerine, si dice sconvolto per quanto accaduto in Francia ma, confermando la sua vocazione all'indipendenza di pensiero, rifiuta l'idea che i musulmani in quanto tali debbano ...
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in questi giorni si è fatto molto parlare delle vignette satiriche di Charlie Hebdo; a mio avviso però non si sono tratte conclusioni o indicazioni pratiche; infatti la pubblicazione di 5.000.000 di copie del giornale, al di là della presa di posizione di chi l'ha ...
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Sì ad una maggiore comprensione di cosa sia veramente l'Islam, anche se in condizioni di reciprocità. No unanime alle vignette di Charlie Hebdo, "che offendono sia i cristiani che i musulmani. " C'è anche chi parla della necessità di convertire gli islamici al ...
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Per quello che ho sentito e letto nella settimana sulla “marcia repubblicana” di Parigi, ho voglia di dire: “Je suis Charlie”, e ci rimango. Infatti, su quei milioni in piazza, su quell'immediato e impetuoso bisogno di rispondere all'orrore magari più con l'emotività ...
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L'11 gennaio, a Parigi, la risposta di milioni di persone all'orrore della strage alla redazione di Charlie Hebdo e del supermercato kosher è sembrata introdurre un elemento di chiarezza morale, e anche di speranza, di fronte all'offesa all'umanità e alla libertà ...
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Nell'immediatezza del fatto era inopportuno qualsiasi distinguo sul merito delle vignette di Charlie Hebdo, così come ha fatto il “Financial Times”. Sul momento, il punto da tenere fermo era la difesa intransigente della libertà di espressione ed in questo senso ...
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L'attentato a Charlie Hebdo ha avuto forti ripercussioni in Turchia, paese dove le questioni legate a identità religiosa, laicità, censura e libertà di stampa sono da tempo sotto i riflettori. Un approfondimento. L'attentato al settimanale satirico Charlie Hebdo e le ...
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Mi tiro fuori dal coro degli ipocriti e dei falsi tutori della pseudo-libertà di stampa. Io non posso essere Charlie perché ho sempre ritenuto che una cosa sia il diritto...
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Nel giro di 24 ore, dopo il massacro al giornale “Charlie Hebdo”, la reazione in occidente è stata quella di riassumere la solidarietà e la mobilitazione ovunque traducendo in un brand il fatto, in uno slogan: “Je suis Charlie”. Il web è stato il primo veicolo che ...
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(fdm) Visto che TUTTI devono dichiararsi, sembra un obbligo generalizzato – sono/non sono Charlie – lo farò (con riluttanza) anch'io. Bene. Ho provato orrore e ho provato paura ma non sono Charlie. Ora cedo la parola all'autore di questo interessante ...
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È stato un giorno senza precedenti il 14 gennaio scorso per la stampa: il numero di Charlie Hebdo, il giornale satirico francese, è andato letteralmente a ruba, vendendo milioni di copie in tutto il mondo. E anche in quei paesi che prima dell'attentato del 7 ...
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T-shirt, disegni, penne, ombrelli. Anche l'ultimo numero di Charlie Hebdo è andato a ruba. A pochi giorni dall'attentato terroristico di Parigi, online, c'è chi ne approfitta per fare soldi. Tanti soldi. 12 ore fa | di Francesco Bisozzi. condividi questa fotofullscreen ...
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Tre milioni e mezzo di persone nelle strade di tutta la Francia per dire: je suis Charlie. Gli attacchi di Parigi hanno fatto riscoprire a un intero Paese il valore dell'unità nazionale e hanno rinforzato il legame dei francesi con le forze dell'ordine. Il servizio di ...
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A meno di non voler vedere dietro questi fenomeni intricate trame di intelligence, l'attacco al settimanale satirico francese Charlie Hebdo, nel quale sono morte 17 persone, non è stato il primo atto terroristico di matrice islamica in Francia. Azioni simili hanno ...
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“La mattina del 7 gennaio stavo lavorando alla versione turca del mio nuovo romanzo, 'A strangeness in my mind', quando controllando i messaggi di posta elettronica mi sono accorto dalle domande di alcune giornalisti che qualcosa di terribile era avvenuto ...
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Tutti condannano la violenza. Ma non accettano la satira sul Profeta. E non manifestano per i giornalisti uccisi. Da Milano a Catania, viaggio nelle reazioni dei musulmani di casa nostra. di Daniele Castellani Perelli, Piero Messina e Francesca Sironi.
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diIn questi giorni che seguono il terribile attacco dei terroristi islamici (chiamiamo le cose con il loro nome, senza paura) a Parigi, lo slogan Je suis Charlie risuona in tutto il mondo occidentale. In molti, ovviamente in Francia ma anche in Italia e in tutta Europa, ...
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Vorrei immediatamente precisare che queste parole sono rivolte esclusivamente agli italiani e non ai francesi, ai quali va tutta la mia solidarietà perché so che realmente e in ogni occasione difendono e hanno difeso la libertà di espressione. Mi si permetta di ...
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Un atto di solidarietà, la scelta di identificarsi con le vittime della strage di Parigi, con valori che abbiamo riscoperto essere condivisi da tutti “senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”, ...
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È bene essere liberi, è bene fare satira; ma è male la blasfemia ed è ancor più male praticare una violenza invisibile che porta facilmente all'emarginazione, al disprezzo e talvolta perfino all'odio sociale. Il mondo è diventato una polveriera. Dopo gli attentati ...
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Ci accompagnerà a lungo il ricordo di un giorno che doveva essere qualunque, dopo le feste di fine anno, quando il lavoro riprende, si va in ufficio o a scuola, come d'abitudine. E che si è trasformato nel giorno memorabile in cui è stata attaccata dai ...
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