Riforma Abodi: un nuovo ente di vigilanza per il calcio italiano

La riforma proposta dal ministro dello Sport, Abodi, ha suscitato un'ondata di reazioni nel mondo del calcio italiano. La proposta prevede la creazione di un'agenzia governativa di vigilanza e controllo economico finanziario sulle società sportive professionistiche, con un focus particolare sul calcio e sul basket.

Il dibattito tra i club

Prima dell'intervento di Gabriele Gravina, presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), i presidenti dei club hanno espresso privatamente le loro perplessità sull'idea dell'agenzia indipendente. Hanno accusato il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, di essere il promotore del provvedimento governativo. Casini ha negato ogni coinvolgimento.

L'agenzia della discordia

L'agenzia proposta dal ministro Abodi si ispira al modello della Premier League inglese. Gravina ha rivelato che Abodi gli aveva parlato di una riforma della Covisoc alcuni mesi prima, ma la bozza gli è stata consegnata solo la settimana scorsa. L'agenzia avrà un percorso legislativo autonomo, contrariamente alle voci che la volevano parte di un disegno di legge dedicato all'agricoltura.

Le critiche di Malagò

Giovanni Malagò, presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), ha espresso la sua sorpresa per il documento di riforma presentato da Abodi. Ha affermato che il testo, che il governo ha deciso di non presentare in Consiglio dei ministri per poterlo modificare, potrebbe portare l'Italia a fare una brutta figura a livello internazionale.

La riforma Abodi è ancora in fase di discussione e potrebbe subire ulteriori modifiche prima di essere presentata ufficialmente. Il dibattito sul futuro del calcio italiano continua.

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