AstraZeneca ritira il vaccino per Covid-19: una decisione ponderata

AstraZeneca ha annunciato di recente la sospensione della produzione del suo vaccino anti-Covid, Vaxzevria. Questa decisione è stata presa in seguito alla diminuzione della domanda per il vaccino, dovuta alla disponibilità di altri vaccini efficaci contro le nuove varianti del virus.

Il contesto della decisione

La decisione di AstraZeneca arriva dopo un periodo di intensa fibrillazione nel mondo dei vaccini. Negli ultimi tempi, infatti, sono emerse notizie di presunti danni causati dal vaccino, riportate dal quotidiano britannico The Telegraph. Tuttavia, queste notizie non rappresentano nulla di nuovo, ma riguardano i casi di trombosi e trombocitopenia associati alla somministrazione del vaccino Chadox-nCov-19 di AstraZeneca, noti già da febbraio/marzo 2021.

Il contributo di AstraZeneca alla lotta contro il Covid-19

Nonostante le controversie, è importante ricordare che il vaccino anti-Covid di AstraZeneca ha salvato almeno 6,5 milioni di vite nel mondo, come confermano studi indipendenti. Vaxzevria, questo il nome scientifico del vaccino, è stato uno dei vaccini più "politici" della storia recente.

La difesa di Gorini

Giacomo Gorini, immunologo riminese che ha fatto parte del gruppo di scienziati dell'università di Oxford che ha sviluppato e testato il vaccino di AstraZeneca, ha difeso l'efficacia e la sicurezza del vaccino. Secondo Gorini, il vaccino di AstraZeneca è sicuro e si stima che solo nel primo anno di utilizzo abbia salvato 6 milioni di persone.

Il futuro del vaccino

Dal 7 maggio, l'impiego del vaccino AstraZeneca non è più autorizzato. Tuttavia, Gorini tornerà presto a lavorare a Oxford, dove svilupperà nuovi farmaci contro i tumori. Nel frattempo, AstraZeneca ha spiegato che, considerata la quantità di vaccini disponibili ed efficaci per le nuove varianti di Covid, non c'è più stata domanda per Vaxzevria, che di conseguenza non è stato più né prodotto né distribuito.

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