Lo avevamo preannunciato in tempi non sospetti, esattamente all’indomani del responso delle primarie. E lo ribadiamo oggi: con Elly Schlein segretario, e il baricentro del partito spostato sempre più verso sinistra, una folta pattuglia di attuali esponenti dem potrebbe volgere lo sguardo altrove. Mirare verso altro lidi. La componente più liberale e riformista del partito, infatti, mal digerisce la linea tracciata del neo segretario, e proprio in queste ore starebbe seriamente pensando ad un futuro fuori dal Pd.
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L'ex capogruppo del Pd Marcucci in un’intervista martella la Schlein con la stizza di un bimbo escluso dalla partitella in cortile. Volendo essere precisi sarebbe da capire anche quando hanno scippato la definizione di “riformisti”. Che al riformismo si siano sovrapposte bande di potere che si sono sparse dentro e fuori dal Pd rivendicando l’unico comune denominatore di sparare contro il loro partito o ex partito è già un elemento da antropologia.
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L'elezione dei capigruppo dem, sebbene sia arrivata per acclamazione, non risulta indolore per il Partito Democratico, nel quale si annunciano i primi addii dell'era Schlein. Con un piede fuori dal partito è Andrea Marcucci, già capogruppo al Senato, legato a Matteo Renzi da un rapporto di amicizia che sfida il tempo e le leadership. Marcucci parte dall'osservare che la minoranza è stata di fatto esclusa dalle presidenze dei gruppi e che l'area Bonaccini si appresta a partecipare alla segreteria dem solo con incarichi…
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"Non era mai successo prima...". Sono dure quanto amare le parole pronunciate ieri dall’ex senatore Pd Andrea Marcucci, uno dei leader della corrente interna liberaldemocratica uscita battuta nelle recenti primarie per la nomina del segretario nazionale, in un’intervista al Quotidiano Nazionale. Per Andrea Marcucci, la scelta del neo segretario Elly Schlein di escludere la minoranza interna dalla presidenza dei gruppi parlamentari non ha precedenti e apre a scenari nuovi.
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Agenzia Roma, 30 mar “Quella di Elly Schlein è una scelta politica legittima. Siamo passati in pochi mesi dall’agenda Draghi a un partito che sembra assumere come modello Mélenchon, diventando il contenitore di tutte le piazze, come dice enfaticamente il capogruppo Boccia”. Lo dice Andrea Marcucci a ‘Linkiesta’. Serve “una forza politica che assuma il tema della crescita economica, e che sia europeista e atlantista non a giorni alterni.
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I riformisti dem lamentano l'esclusione dai nuovi ruoli dirigenziali del partito. "Non era mai successo", accusa l'ex capogruppo Marcucci. E tira già aria di scissione: Se l'equilibrio crolla, crolla anche il Pd"
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Pronto a guidare la rivolta o a fare le valigie verso altri lidi. L'ultima mossa di Elly Schlein non va giù ad Andrea Marcucci. Ex capogruppo dem al Senato, scalzato da Simona Malpezzi voluta da Letta. "Una minoranza esclusa di fatto dalla presidenza dei gruppi. E presto lo capiremo,
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– È un interesse attivo quello dell’ex senatore Andrea Marcucci nei riguardi del nuovo soggetto liberal popolare lanciato da Renzi e Calenda. Perché secondo l’esponente toscano il modello che va adottando il Pd è sempre più quello della sinistra alla Mélenchon rispetto all’originale idea veltroniano di un partito in grado di contemperare le culture democratiche di matrice socialista, liberale, popolare.
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L'ex senatore dem Andrea Marcucci ritiene che il nuovo Partito Democratico di Elly Schlein stia spostando marcatamente verso sinistra e non ci sta. "Il Pd è nato di centrosinistra", tuona Marcucci sottolineando il centro. In una intervista a Giorno, Carlino e Nazione spiega che "l’idea vincente di Veltroni fu quella di tenere in equilibrio le culture socialdemocratiche con quelle popolari e liberaldemocratiche.
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Francesco Boccia è il nuovo capogruppo al Senato del Partito Democratico. Dopo un lungo braccio di ferro, alla fine l'ex ministro è riuscito a spuntarla forte del sostegno di Elly Schlein di cui è stato il coordinatore politico della mozione presentata in occasione delle vittoriose primarie per la segreteria. Boccia così si conferma essere come uno degli esponenti più in vista del Pd, avendo “puntato” sul cavallo giusto alle primarie nonostante i sondaggi della…
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Elly Schlein ha ottenuto il suo obiettivo e fatto eleggere, per acclamazione, Francesco Boccia e Chiara Braga alla guida dei gruppi parlamentari di Senato e Camera. Nessuna conta interna e nessuna concessione alla minoranza di Stefano Bonaccini che ha dovuto accettare le decisioni, seppure tra mille malumori di Base Riformista. A questo punto si aspetta la trattativa per la segreteria, che dovrebbe prendere forma la prossima settimana, per capire se la minoranza deciderà di entrare…
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"Una minoranza esclusa di fatto dalla presidenza dei gruppi, e presto lo capiremo, anche con incarichi di segreteria, definiamoli così, abbastanza leggeri. Non era mai successo prima, per dire sia Renzi che Zingaretti confermarono capigruppo più in equilibrio con le anime del Partito, pur in presenza di percentuali di vittoria alle primarie ben più eclatanti”. Così l’ex capogruppo dem Andrea Marcucci in un’intervista a 'Qn', parlando del Pd.
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Lo schema al quale si sta lavorando, stando a quanto si apprende, prevede l'ingresso di alcuni esponenti della minoranza dem, in nome della "gestione unitaria" su cui si erano detti d'accordo tanto la leader quanto il presidente del partito, Stefano Bonaccini
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Segui Tag24 anche sui social La nomina dei nuovi capigruppo del Pd – Francesco Boccia al Senato e Chiara Braga alla Camera – archivia il primo compito sull’agenda della nuova segretaria Elly Schlein. Affinché la sua era possa partire, anche a livello strutturale, rimane solamente da definire lo schema della segreteria. Secondo le indiscrezioni che circolano ormai da tempo, confermate in queste ore, Elly Schlein sembra intenzionata ad inserire nello schema anche figure che rispondono alla mozione del suo sfidante alle…
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Quant’è bella la “gentaglia”? Sì, è bella. E alla fine anche Elly Schlein si è dovuta ricredere. Accettando di lasciare il Pd nelle mani di chi ha più esperienza di lei. Così ieri Francesco Boccia è diventato capogruppo dei dem al Senato. Protagonista del nuovo corso. Lui che nuovo non è. Al massimo, ricondizionato. Eppure Boccia doveva essere consegnato alla storia. Nel piano originale. Anno 2014.
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Elly Schlein lo aveva promesso: il cambiamento si sarebbe visto e pesato, nel Pd, a partire dai nomi. Ha iniziato dai vertici dem di Camera e Senato: i nuovi capigruppo sono Chiara Braga per Montecitorio e Francesco Boccia per Palazzo Madama, eletti ieri per acclamazione nelle due assemblee. La prima ha grande competenza su sostenibilità e ambiente e il secondo sul Mezzogiorno. Due suoi fedelissimi della prima ora, all’anagrafe ancora giovani ma già esperti di…
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L’intervista Serracchiani lascia la guida dei deputati del Pd e rivendica autonomia per i gruppi parlamentari Il bilancio dopo due legislature da presidente a Montecitorio: «Superate fasi molto dure. Ora dentro il partito servono lealtà e rispetto» Diego D’Amelio
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Non facciamoci trarre in inganno: l’elezione “per acclamazione” dei nuovi capigruppo parlamentari del Pd nasconde molte, forse troppa, polvere sotto al tappeto. Due idee di Partito democratico albergano all’interno del Nazareno. Da una parte quella di Chiara Braga, neo eletta capogruppo alla Camera e di Francesco Boccia, nuovo capogruppo schleiniano al Senato. Un partito a trazione massimalista e vicino alle istanze grilline.
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Il copione è stato rispettato. Francesco Boccia, che ha gestito la campagna delle primarie ad Elly Schlein, e la franceschiniana Chiara Braga sono i nuovi capigruppo del Pd, rispettivamente, al Senato e alla Camera. Sono stati eletti per acclamazione tanto il primo, pugliese legato a stretto filo a Enrico Letta, quanto la deputata lombarda, per anni presenza costante nella segreteria democratica, da Renzi appunto a Letta, passando per Zingaretti.
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Heidi Crocco commenta l’esito del congresso e l’elezione del nuovo segretario: “Lo stiamo già vedendo dall’apertura del tesseramento: c’è la voglia di ricostruire insieme” Dopo il congresso vinto da Elly Schlein il Pd di Cavarzere con la segretaria Heidi Crocco fa il punto sulla situazione politica e l’azione che intenderà portare avanti come prioritaria sul territorio comunale. “L’elezione a segretario nazionale di Elly Schlein- spiega la Crocco- è…
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Alla fine ce l'ha fatta, Marco Furfaro. Da radio-Pd è partito il tam tam sulle nomine della segreteria che affiancherà Elly Schlein nella gestione del partito, anche a livello mediatico. Dopo aver risolto non senza qualche brivido la grana sui capigruppo alla Camera (Chiara Braga al posto di Debora Serracchiani) e al Senato (Francesco Boccia per Simona Malpezzi), la segretaria in queste ore sta mettendo a punto la "sua" squadra che dovrà contemplare delle posizioni pesanti da assegnare ai suoi fedelissimi e a gli…
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Il Partito democratico, un partito, anzi due. Diviso su religione, migranti e anche merito dei docenti. Più moderati e riformisti i delegati che fanno capo a Stefano Bonaccini, più intransigenti e collocati a sinistra i delegati della segretaria Elly Schlein. «Se Schlein vuole tenere compatto non solo il partito ma l'elettorato dovrà trovare dei compromessi», dice Paolo Natale, politologo dell'Università Statale di Milano, commentando i dati del sondaggio condotto per il…
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I giovani militanti chiedono alla nuova segretaria Elly Schlein di essere protagonisti del nuovo Pd, confidano di poter trovare ascolto da chi condivide il loro orizzonte, per una questione anagrafica che coincide - spesso ma non inevitabilmente - con una chiave di lettura moderna della politica e della società. Conciliare l’unità nel…
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I nuovi capigruppo del Pd sono stati eletti ieri per acclamazione: Chiara Braga alla Camera e Francesco Boccia in Senato, entrambi sostenitori della prima ora di Schlein. La minoranza si è dovuta acconciare, in parte rassicurata dalle promesse della segretaria che ai due gruppi ha spiegato: «Stiamo lavorando a un assetto complessivo ed equilibrato, rispettoso del pluralismo e dell’esito delle primarie.
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Elly Schlein sta creando la sua versione del Pd, un partito che si muove sia dentro che fuori dai palazzi delle istituzioni, che porta le lotte della società nelle aule parlamentari e il partito "nei luoghi dei bisogni degli italiani", come ha dichiarato il neo capogruppo al Senato, Francesco Boccia. Schlein ha voluto che fosse lui a guidare i senatori, così come ha spinto per l'elezione di Chiara Braga alla Camera…
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Pd, Boccia capogruppo in Senato: gli auguri del circolo Moro Da Avellino le congratulazioni al neo capogruppo dem Il Circolo “Aldo Moro” ed il coordinamento “Parte da noi Avellino per Elly Schlein” salutano, con entusiasmo, l'elezione di Francesco Boccia a capogruppo del Partito Democratico in Senato. "L'elezione di Francesco, amico dell'Irpinia, di recente ospite ad una nostra iniziativa precongressuale durante le Primarie, in via Tagliamento, inaugura il nuovo corso del PD nel Parlamento.
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Nata a Como nel 1979, si è laureata al Politecnico di Milano in Pianificazione territoriale urbanistica e ambientale. È stata eletta per la prima volta alla Camera, con il Partito democratico, nelle elezioni del 2008 e poi sempre riconfermata. Tra i temi che più le stanno a cuore ci sono quelli ambientali. Durante la segreteria di Enrico Letta è stata responsabile della Transizione ecologica, Sostenibilità e Infrastrutture.
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Esperto di economia aziendale e parlamentare dal 2008, è stato “inventore” della web tax. Ha ricoperto inoltre il ruolo di ministro degli Affari Regionali nel secondo governo Conte, durante la pandemia di Covid-19 Condividi Docente universitario specializzato in economia aziendale, ma anche appassionato di calcio e attaccante nella squadra dei parlamentari: è questo il ritratto di Francesco Boccia, eletto il 28 marzo 2023, per acclamazione, capogruppo al Senato del Partito Democratico.
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Queste le prime parole della neo-eletta capogruppo del Partito Democratico alla Camera Chiara Braga a Montecitorio dopo la proclamazione da parte del gruppo dem. Cercherò di avere il massimo dell’ascolto per valorizzare le energie che ci sono nel nostro gruppo parlamentare”. Le prime parole della deputata dopo la proclamazione da parte del gruppo dem. “Ringrazio la segretaria Schlein e i colleghi deputati del Partito Democratico che mi hanno eletta.
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