Questo, sottolinea Federauto, "permetterà alle case di mettere fuori gioco i distributori, quindi i concessionari, per poi acquisire il controllo della domanda, con condizioni non più negoziabili". Le auto elettriche o ibride, sottolinea Federauto, costano dal 25 al 30% più delle versioni equivalenti con motore tradizionale. "Una seria pianificazione di incentivi, coerente con gli obiettivi della transizione energetica, destinata a supportare lo svecchiamento del parco circolante, volta sia a…
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Il motivo è una conseguenza diretta, come ha dichiarato il Adolfo De Stefani Cosentino, il presidente della Federazione Italiana Concessionari Auto. Questo porterà alla perdita di 60-70.000 posti di lavoro, con un incremento dei prezzi e un servizio inferiore, a scapito del consumatore”. Federauto lancia l’allarme, sono a rischio 70.000 posti di lavoro nelle concessionarie in Italia. Federauto domanda al Governo norme.
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“Il problema sono le auto vecchie” ha aggiunto De Stefani. “A rischio ci sono 60/70.000 posti di lavoro” ha affermato Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, durante la conferenza stampa di fine anno della Federazione. “Ad oggi Federauto stima che l’impatto possa riguardare 60-70.000 posti di lavoro“ Ciò significa che la transizione energetica è partita, ma, dall’altra parte, esistono problemi oggettivi, primo fra tutti le auto vecchie“ ha spiegato il presidente di Federauto.
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L’allarme arriva direttamente dalla Federauto: “Le Case metteranno fuori gioco i distributori, quindi i concessionari, per poi acquisire il controllo della domanda”. Lo scenario è chiaro, ma i risvolti potrebbero risultare preoccupanti. Le case automobilistiche stanno avanzando sempre di più verso la possibilità di vendita diretta dei loro veicoli, attraverso piattaforme online, con i concessionari che rischiano di essere definitivamente tagliati fuori dal mercato, con la conseguente perdita di…
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Ciò comporterà un incremento dei prezzi, con una conseguente spinta inflattiva e una riduzione del livello di servizio, il tutto a danno del consumatore“, spiega il presidente De Stefani Cosentino. L’ingresso diretto dei costruttori sul mercato della distribuzione avrà infatti ripercussioni pesanti sulla forza lavoro, si parla di 70 mila posti a rischio. Le parole del presidente Adolfo De Stefani Cosentino sono chiare, il rischio è reale.
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In autostrada le colonnine di ricarica rapida ad oggi attive sono appena trentadue!». Se con un colpo di bacchetta magica, riuscissimo davvero a sostituire le auto da Euro 0 ad Euro 4, avremmo raggiunto e superato l’obiettivo di riduzione del CO2 fissato per il 2025. Ora, un’auto fino ad Euro 3 emette una quantità di CO2 ben venticinque volte superiore ad equivalente vettura a benzina o diesel omologata secondo le specifiche odierne conosciute come Euro 6d.
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Il mercato italiano dell’auto nel periodo gennaio-ottobre di quest’anno ha registrato il -20% delle immatricolazioni rispetto agli stessi mesi del 2019 (dati ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile). Secondo le dichiarazioni di Antonio De Stefani Cosentino , presidente di Federauto (Federazione Italiana Concessionari Auto), l’attuale situazione mondiale e la pressione sul settore dell’automotive rischiano di compromettere i già delicati equilibri delle reti di vendita, che ancora…
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Federauto, Federazione Italiana Concessionari Auto, ha messo in guardia dagli sviluppi futuri tramite le parole di Adolfo De Stefani Cosentino: “La maggioranza delle case automobilistiche intende entrare nel mercato B2C, rivolgendosi al cliente finale attraverso la vendita online. Federauto lancia l’allarme vendita diretta secondo cui i Concessionari avranno presto un nuovo concorrente che conoscono molto bene.
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Le auto elettriche o ibride, sottolinea Federauto, costano dal 25 al 30% più delle versioni equivalenti con motore termico benzina o Diesel. Secondo Federauto Confcommercio, la sezione che annovera le concessionarie di autoveicoli attive in Italia, per la transizione energetica nel settore dell’auto la sola offerta di prodotto non basta. Secondo Federauto, nel prossimo futuro i prezzi delle auto subiranno una tensione al rialzo, che ostacolerà ulteriormente la transizione…
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Rapporto concessionarie-Case auto. Contrariamente a quanto si possa pensare, la discesa in campo delle Case con la vendita diretta delle auto online non migliorerà questa situazione. Che deriva dalla volontà della maggioranza delle case automobilistiche di incrementare la propria marginalità. A oggi Federauto stima che l’impatto a livello occupazionale possa raggiungere le 60-70.000 unità Quelle oggi appannaggio delle concessionarie andranno in seno alle Case…
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Intanto Stellantis, il gruppo formato da Fca e Psa, entro il 2030 intende vendere online almeno il 25% delle sue vetture Per esempio riducendo i margini della rete di vendita, diminuendo il numero di showroom, e iniziando a vendere i veicoli online. Nel prossimo regolamento potrebbe dunque essere consentita la vendita diretta di un’automobile al consumatore finale via internet. Il terreno di confronto è un regolamento europeo, in capo alla direzione della concorrenza, che disciplina i rapporti tra…
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Questo tuttavia non comporterà un vantaggio per il cliente ma bensì una serie di insidie, a partire da un aumento dei prezzi. Questo regolamento comunitario permetterà alle case automobilistiche di aumentare la loro marginalità scendendo in campo in prima persona attraverso la vendita online. Il campanello d’allarme suona forte ed è Federauto ad averlo attivato, l’associazione di categoria che riunisce concessionari italiani e che sta provando a porre l’accento sul futuro dei dealer e dei rischi che si…
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Proprio per questo Federauto domanda al Governo norme. Leggi anche: Allarme di ACEA: poche colonnine, a rischio la transizione elettrica Così i Marchi metteranno fuori gioco prima i distributori e poi i concessionari, prendendo il controllo della domanda. A questo proposito Federauto lancia l’allarme: secondo la Federazione Italiana Concessionari Auto sono a rischio 70.000 posti di lavoro nei Saloni in Italia.
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I veicoli BEV, HEV e PHEV raggiungono rispettivamente quote di mercato cumulate del 4,4%, 29,1% e 4,4%. Ma è evidente che in questo modo il comparto automotive rischia di perdere, nei prossimi anni, qualcosa come 72mila posti di lavoro Crisi auto: tutti i dati del settore. Crollano, ancora, le nuove immatricolazioni auto. Questa situazione ostacola in modo determinante la crescita del comparto e la transizione energetica, condizionando lo sviluppo di mercato dei veicoli elettrici.
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Altro importantissimo tema affrontato dal presidente di Federauto è quello legato alla mobilità elettrica e alla promozione di questo settore In questo modo i produttori stessi metteranno fuori gioco i distributori, quindi i concessionari, per poi acquisire il controllo della domanda”. Ma non è tutto, si parla ancora di incentivi auto, e Federauto sottolinea nuovamente quanto l’età media del parco auto circolante (in Italia la situazione è drammatica) sia troppo alta, parliamo infatti di 11,8 anni.
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Tutto questo deprime ulteriormente il mercato, mentre abbiamo bisogno di un mercato di sostituzione”, ha ricordato De Stefani Cosentino De Stefani Cosentino ha anche affrontato un altro tema importante per la promozione della mobilità elettrica: il "serio ritardo" dell’Italia nelle infrastrutture di ricarica. "C'è un parco di 38,8 milioni di auto costituito per il 52,5% da ante euro 5 (20,4 milioni)”, ha sottolineato De Stefani Cosentino.
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Ma si prospettano conseguenze negative anche per i consumatori: aumento dei prezzi e rarefazione dell’assistenza. Auto: 72mila posti a rischio con le regole europee sulle vendite online. Il comparto automotive rischia di perdere, nei prossimi anni, 72mila posti di lavoro. Che cosa condiziona il ricambio Il ricambio del parco circolante è condizionato da diversi fattori. Anzitutto per evitare il potere dominante delle case automobilistiche nei confronti del sistema distributivo attraverso…
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