Rinvio del convegno su Israele a Milano: tra sicurezza e libertà di espressione

Il convegno dedicato allo stato di Israele, inizialmente previsto per martedì 7 maggio all'Università Statale di Milano, è stato rinviato a giugno. La decisione è stata presa dagli organizzatori, l'associazione "Italia Israele" di Savona e quella "Pro Israele" di Milano, a seguito di un avviso della questura che segnalava un "altissimo" rischio di incidenti.

Il contesto

L'Università Statale di Milano avrebbe dovuto ospitare il convegno dal titolo "L'unica democrazia del Medio Oriente: dalle origini al 7 ottobre". Tuttavia, venerdì è arrivata la notizia dello spostamento. Il rettore dell'ateneo, Elio Franzini, aveva proposto la diretta web come alternativa per evitare ogni rischio.

La reazione

La notizia del rinvio ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, i collettivi rossi hanno esultato per l'annullamento del convegno, considerandolo un successo della loro lotta. Dall'altro lato, gli organizzatori dell'evento e altri sostenitori hanno espresso la loro delusione e preoccupazione per quello che considerano un attacco alla libertà di espressione.

La prospettiva

La questione solleva importanti interrogativi sulla libertà di espressione e sulla sicurezza nelle università. Mentre alcuni vedono nel rinvio una vittoria contro posizioni politiche indesiderate, altri lo vedono come un segnale preoccupante di come la paura di incidenti possa limitare il dibattito pubblico. In ogni caso, il convegno si terrà a giugno, offrendo un'altra opportunità per discutere e riflettere su questi temi cruciali.

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