Ma quali sono le cause della crisi del settore auto, oggi? Lo stesso dicasi per le materie prime, soprattutto per quelle che dovrebbero servire al processo di elettrificazione. Quali sono i motivi della crisi del settore auto? Una produzione messa alla prova. Se poi arriviamo a parlare del conflitto in atto, le conseguenze sono ancora più serie per il settore auto Ma anche l’aumento dei prezzi delle materie prime e, ultima ma non meno importante, la guerra tra Russia e Ucraina.
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Crisi settore auto: tutte le…"
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«La notizia della settimana è sicuramente quella che un gruppo ristretto di calzaturieri fermani e marchigiani, abbia dato responso positivo alla partecipazione alla fiera Obuv Mir Kozhi, riservata alle calzature in pelle dal mondo, presso Mosca. Nulla di sconvolgente in tempi normali la partecipazione di tali realtà industriali. Tuttavia le conseguenti sanzioni alla terribile e orribile invasione armata in Ucraina da parte della Russia del 24 febbraio, hanno sicuramente inasprito e…
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on c'è un grande viavai davanti all'Expocentre, il centro fieristico della capitale russa che sorge tra gli specchiati grattacieli di Moscow City, la cittadella degli affari e dell'intrattenimento a cinque chilometri a Ovest della Piazza Rossa. In tempi di "operazione militare speciale" in Ucraina e di conseguenti sanzioni, quest'edizione primaverile della fiera internazionale di calzature e cuoio "Obuv'
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di aprire gli stand all’Obuv Mir Kozhi 2022, la fiera internazionale della calzatura aperta fino a venerdì a Mosca. Valentino Fenni, vicepresidente di Assocalzaturifici, difende la scelta di 48 imprese italiane (31 provenienti dal distretto Fermano-Maceratese, ndr.) Ma Obuv era programmata da tempo e i 31 imprenditori delle Marche hanno potuto contare sul sostegno di Regione e Camera di Commercio.
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La merce già prodotta, invece, non viene spedita perché non parte quasi mai prima del pagamento del saldo”, ha spiegato Venanzi. Come sta andando la fiera. Le imprese italiane presenti all’Obuv Mir Koži non evidenziano particolari differenze rispetto agli anni passati. Questa situazione sta mettendo a rischio molte aziende italiane, per questo si chiede un intervento immediato del governo per far arrivare i pagamenti Di conseguenza, alcune imprese italiane hanno dovuto offrire ai rivenditori russi prodotti di fascia più…
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«Il mercato russo c’è ancora ed è vivo. La situazione è quella degli altri mercati influenzati negativamente dalla guerra», afferma Fabrizio Grassi del marchio Aldo Bruè di Monte San Pietrangeli. Con la partecipazione al salone Obuv, in corso di svolgimento a Mosca, i calzaturieri marchigiani difendono le loro posizioni sul mercato russo che non è affatto morto. Ma il mercato russo non è morto. Che prosegue: «Il buyer russo arriva…
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Le polemiche quindi non scalfiscono la volontà degli imprenditori calzaturieri di puntare sul mercato russo? Il futuro di ogni dipendente è nelle mani dell’imprenditore che però da solo non può tutto. "Tutti hanno capito che non siamo degli opportunisti senza cuore, ma solo persone che vogliono garantire il lavoro e quindi la sussistenza a migliaia di famiglie Forse non è chiaro a tutti, ma se noi non fossimo a Mosca oggi, all’Obuv, ne approfitterebbero i produttori turchi e cinesi in primis.
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Dalla Regione e dalla Camera di Commercio sono arrivati aiuti parziali. "Già nelle primissime settimane dopo lo scoppio del conflitto, le conseguenze per le aziende del calzaturiero sono state evidenti. E a fronte di nessuna azione di ristoro per le imprese colpite dagli effetti della guerra, ben venga il sostegno alla trasferta in Russia per l’Obuv. Crisi economica, pandemia, guerra Russia - Ucraina: il sistema moda è tra i più colpiti.
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Rossano Soldini con i prodotti della sua azienda è alla Fiera Internazionale della calzatura a Mosca. L’umore di Rossano Soldini,. patron dello storico marchio aretino delle scarpe è (si perdoni la banalità) sotto i tacchi. "Per noi il problema non si è posto perché siamo lì con nostri dipendenti italo-russi che non sono stati sottoposti a queste procedure" spiega Soldini. Per molti calzaturifici, soprattutto quelli marchigiani, il mercato russo rappresenta la gran parte del fatturato, si dice quasi l’80% La fiera…
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La clientela russa risponde a una domanda di beni di lusso e di fascia alta che è rimasta costante nel tempo”. La maggior parte sono marchigiani, che hanno preso parte alla fiera con il lasciapassare ufficiale dell’autorità regionale Una decisione controversa che ha diviso l’opinione pubblica, tra chi sostiene la scelta degli imprenditori e chi l’ha ritenuta invece estremamente inopportuna. In virtù di questo quasi 50 calzaturieri italiani hanno scelto di sovvertire il cordone sanzionatorio che…
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La Fiera di Bologna conferma la sua presenza a Mosca per l'expo del settore calzaturiero. "BolognaFiere ha fatto la sua scelta -commenta- il contesto internazionale lo conosceva ed evidentemente ha ritenuto prioritaria andare in Russia". Ma dal mio punto di vista è giusto che si vada avanti in questa direzione", ribadisce il numero uno Uil. Bisogna anche capire quale sarà la governance del futuro, non tanto se va in Russia o non va in…
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Le scarpe italiane a Mosca. La Regione Marche difende gli imprenditori. Difende gli imprenditori la Regione Marche Qualche imprenditore ha parlato anche di “una questione di vita o di morte”. Le scarpe italiane a Mosca. Inizialmente la partenza era stata posticipata nella speranza che la guerra finisse, ma poi a fronte degli stand già pagati e della necessità di vendere i loro prodotti hanno deciso di partire lo stesso.
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"Come vivono la guerra i russi? Con assoluto distacco - dice -, sembra che il conflitto in Ucraina non ci sia, nessuno ne parla. "Siamo all'Obuv di Mosca per la sopravvivenza delle nostre aziende": a parlare stanami all'ANSA, direttamente dalla capitale russa, è Marino Fabiani, titolare dell'omonima azienda del Fermano che da sempre produce scarpe di lusso per il mercato sovietico. Fabiani è a Mosca assieme ad altre 27 ditte marchigiane del settore calzature e cuoio.
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I sindacati difendono la scelta: "Sono posti di lavoro" di Eleonora Capelli. (ansa). Dopo la decisione di organizzare la fiera del calzaturiero a Mosca, nonostante la guerra, le organizzazioni dei lavoratori si schierano con le aziende: "Sappiamo delle ricadute sull'import export delle sanzioni". Bolognafiere vende scarpe in Russia. L'assessore Colla: "Attività permessa"
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Scocco sottolinea come la sua azienda sia esposta per circa il 30% verso il mercato russo (tanto è il fatturato che fa con quel Paese). Sono 28, infatti, le aziende marchigiane del settore pelli e calzature che partecipano all’Obuv Mir Kohzi di Mosca, importante fiera internazionale. di Franco Veroli. La guerra frena, ma non ferma del tutto l’export verso la Russia da parte delle nostre imprese. Ovviamente quella di Kiev è stata annullata, mentre quella di Mosca è stata confermata "So…
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"Se la partecipazione ad una fiera è consentita, non vedo per quale motivo la Regione Marche non dovrebbe dare un sostegno alle imprese, che sono preoccupate e che con coraggio e determinazione cercano di tutelare se stesse e, facendolo, tutelano anche l’occupazione e il nostro prodotto interno lordo". Lo ha detto il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, rispondendo ai giornalisti sulla partecipazione dei calzaturieri marchigiani all’Obuv Mir Kozhi a Mosca, i cui stand possono godere del contributo dell’ente.
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Alcuni padiglioni della Fiera di Bologna La Fiera che a marzo aveva chiuso le porte ai libri per ragazzi provenienti dalla Russia oggi va a Mosca per vendere le eccellenze del calzaturiero Made in Italy. Nessuna risorsa regionale Al contrario di quanto fatto dalle Marche, l’Emilia-Romagna non ha investito risorse proprie nella fiera moscovita «A quanto abbiamo appurato da BolognaFiere si tratta di un contratto pluriennale, sottoscritto ben prima dell’inizio del conflitto.
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Ma per molti calzaturieri italiani il mercato russo è così importante che non possono permettersi di perderlo I calzaturieri italiani presenti hanno proposto calzature che vengono vendute a prezzi inferiori a 300 euro. di Vittorio Bellagamba. MOSCA. L’Obuv Mir Koži, grande fiera internazionale delle calzature, si è aperto ieri all’Expo Center di Mosca e i primi commenti dei calzaturieri italiani presenti all’Expocentre di Mosca sono stati all’insegna dell’ottimismo.
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Le aziende produttrici di scarpe, già da tempo arrancano a causa della concorrenza sleale. Ad essere in difficoltà a causa delle sanzioni non sono soltanto i produttori di scarpe ma anche tutti gli affiliati come i produttori di carta, gomma, le concerie. Per questa ragione ben 48 aziende hanno deciso di andare ugualmente alla fiera moscovita. Nonostante tutto, in ogni caso la regione marche ha deciso di contribuire alla…
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Krasnaja Presnja Expocentr di Mosca. All'interno dei due padiglioni che ospitano una delle fiere d'affari della calzatura tra le più influenti del Paese, lo stand numero 71C65 è occupato dall'azienda Bluestar. Il titolare è arrivato da Montegranaro, nelle Marche, e non è il solo italiano a presentare i campionari con le nuove collezioni. Lo sono quasi tutti, trentuno espositori su quarantotto. Molti di loro hanno partecipato alle…
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In Russia nonostante le sanzioni, la sfida del calzaturiero marchigiano: "Una questione di sopravvivenza". Sfida al blocco Ue, due imprenditori del comparto moda su tre a Mosca con i fondi della Regione Marche: «Senza il mercato russo perdiamo l’80% e le nostre ditte muoiono». GIACOMO GALEAZZI
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