Tragedia nel Mediterraneo, sessanta migranti perdono la vita

Una tragedia ha colpito il Mediterraneo, dove almeno 60 migranti sono morti su un gommone partito dalla Libia e diretto in Italia. Questi migranti sono morti di stenti, in mezzo all'indifferenza generale, senza alcuna mobilitazione di piazza o di studenti, senza proclami di pacifisti poco pacifici.

Il naufragio e i sopravvissuti

A Catania, i 23 sopravvissuti del naufragio hanno raccontato di aver visto morire 60 dei loro compagni. Prima di consegnare alle acque i corpi dei loro compagni, hanno pregato per pochi minuti, ognuno secondo il proprio credo. Questo rituale di umanità è stato l'ultimo per quelle vite che, una dopo l’altra, si stavano spegnendo a bordo, senza cibo né acqua, alla deriva da giorni.

Il ruolo del trafficante

Un trafficante ha controllato l'intervento della Ocean Viking tramite il gps, i video e un elenco. Ha scritto in un canale Whatsapp pubblico che l'aereo era fermo nel punto indicato, mentre la nave stava andando nella direzione opposta. Ha previsto che molto probabilmente l'imbarcazione sarebbe stata salvata entro due ore. Questo intervento potrebbe essere quello in cui viene segnalata la morte di circa sessanta immigrati durante il viaggio.

La politica del Mediterraneo

Dal 2017, si è deciso che l'unica politica per il Mediterraneo è la deterrenza, al prezzo delle vite di chi lo attraversa dopo aver provato violenze e torture. Questa tragedia nel Mediterraneo sottolinea l'urgenza di una soluzione umanitaria e sostenibile per la crisi dei migranti.

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