Finora il tradizionale tabù nei confronti di un partito arabo al governo, o anche solo di un appoggio esterno, è stato troppo forte da abbattere. Il leader di Ra’am finora si è rifiutato di escludere qualsiasi possibilità, compresa quella di sedere al governo con Netanyahu. Stessa indicazione è stata diffusa all’interno del Likud, dopo che l’ipotesi ha cominciato a circolare, scatenando una ridda di reazioni contrastanti Poco dopo è partito l’ordine di scuderia dal partito di non intervenire…
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In Israele vince Netanyahu, ma per…"
Approfondimenti:
Per vincere le elezioni bisognava ottenere 61 seggi su 120 alla Knesset, il parlamento israeliano. Un altro 15 per cento della popolazione si è ripreso dal Covid-19, mentre più di seimila persone sono decedute. Le elezioni si sono svolte mentre la situazione israeliana del Covid-19 è migliorata notevolmente. Circa la metà della popolazione è stata completamente vaccinata e funzionari sanitari dicono che Israele è sulla buona strada per l’immunità di…
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Nel 2020 questi sono stati pari a 82,8 mld di euro, ovvero il 40,1% del commercio marittimo complessivo del nostro Paese Intervistato in un talk show, Berdowski ha paragonato la Ever Given a "una balena molto pesante arenata sulla spiaggia". Ever Given possiede infatti una tripla anima. Intanto l'autorità egiziana che gestisce il Canale ha confermato la "sospensione temporanea della navigazione" fino a quando la Ever Given non verrà liberata.
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Per ottenere la maggioranza, però, di seggi ne servono almeno 61. I risultati finali del voto sono previsti per venerdì 27 marzo, quando saranno state contante anchele preferenze dei malati di covid e di quelli in quarantena, per poi passare ai soldati e ai diplomatici all'estero. Sono questi, 24 ore dopo, i risultati delle elezioni del 24 marzo in Israele. "È ovvio che una netta maggioranza dei cittadini di Israele è di destra e desidera un governo di destra stabile e forte che si prenderà cura dell'economia e…
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I risultati finali del voto sono previsti per venerdì 27 marzo, quando saranno state contante anchele preferenze dei malati di covid e di quelli in quarantena, per poi passare ai soldati e ai diplomatici all'estero. "Farò solo ciò che è buono per lo Stato di Israele", si è limitato a dichiarare Bennett, senza far capire se entrerà nella coalizione guidata da Netanyahu. Sono questi, 24 ore dopo, i risultati delle elezioni del 24 marzo in Israele.
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E’ stata una notte da incubo per Benjamin Netanyahu. DALL’INVIATO A BEIRUT. Gli exit poll che gli davano prima un margine confortante, 61-62 seggi al blocco di centrodestra, poi il vantaggio che si assottiglia, fino a scendere a 59 deputati, due in meno di quelli necessari per mettersi alle spalle una crisi infinita, cominciata due anni e mezzo fa con la rottura fra lui e l’alleato Avigdor Lieberman Dall’annuncio trionfale della «grandissima vittoria» all’ultimatum «o con me o le quinte elezioni…
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La matematica di ora dice che se anche Bennett si unisse a Netanyahu, la coalizione filo-premier salirebbe a 59, due seggi in meno dei 61 necessari A cominciare da quella del premier Benyamin Netanyahu, che si ferma - pur con il Likud primo partito a 30 seggi - a 52 seggi su 120. Nessuna delle due coalizioni in campo - al 90% circa dello scrutinio - ha in tasca una possibile maggioranza alla Knesset.
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Secondo Netanyahu, “una chiara maggioranza” degli eletti alla Knesset condivide la “sua politica” e per questo intende spendere le prossime settimane “parlando con tutti i deputati” che possono aiutarlo a costruire un governo stabile. Con quasi il 90% dei voti scrutinati, il blocco di destra del premier Benyamin Netanyahu è fermo a 52 seggi, senza maggioranza. Lo sottolineano i media secondo cui ad ora una possibilità aritmetica per la maggioranza è legata alla possibilità che…
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Restano infine i palestinesi: gli arabo-israeliani, il 21% della popolazione dello stato ebraico, che incominciano ad essere politicamente corteggiati perfino da Netanyahu Se la distinzione parlamentare fosse solo fra centro-destra e centro-sinistra, Netanyahu godrebbe di una solida maggioranza. Alla sua ottava vittoria, sette delle quali consecutive a partire dal 2009, Bibi Netanyahu avrebbe il diritto di rivendicare quella carica regale.
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Il suo partito Ra'am dopo ore di incertezza ha uperato lo sbarramento del 3,25 per cento che consente l'ingresso alla Knesset. Ma senza di lui nessuno dei due può arrivare a quei 61 seggi che nel parlamento di 120 consentono la maggioranza. Ma i risultati parlano chiaro: l'unico blocco consistente è quello che parte dai 30 seggi del Likud, piaccia oppure no. E ha in mano il futuro governo di Israele
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Non pesa abbastanza, come sembrava dai primi exit poll, il partito Yamina dell’ex alleato del premier uscente, Naftali Bennett. Secondo gli osservatori, Netanyahu avrebbe spinto per far uscire Abbas dalla Lista per guidare un suo partito. Ai partiti arabi non è mai stato chiesto di entrare in un governo israeliano, ma ora Abbas potrebbe rompere la tradizione rivendicando un seggio in cambio di appoggio A fare da ago della bilancia potrebbe quindi essere il partito Ra’am…
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Il dilemma, per gli israeliani, è stato solo «Bibi o non Bibi». Mentre scriviamo non sono ancora noti i risultati finali delle elezioni in Israele, testa a testa fra i due blocchi. Ma di cosa si è discusso nelle attuali elezioni? Né lo scandaloso livello di inettitudine organizzativa del governo israeliano, mentre il reuccio Bibi ha calato due carte vincenti: «Io, io ho comprato milioni di dosi di vaccini, ed ecco che l’epidemia sembra svanire.
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Dopo aver corso veloce da mercoledì sera fino a ieri mattina, lo scrutinio in Israele si è fermato all’89%. Un voto che non ha risolto lo stallo politico che ha portato gli israeliani alle urne per quattro volte in due anni. Oggi perciò dominerà ancora l’incertezza sui risultati definitivi delle elezioni di martedì per il rinnovo della Knesset. Sarà completato solo questa sera e includerà anche i 450mila voti espressi nei seggi speciali da militari, detenuti, malati di Covid e persone in quarantena.
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La coalizione, formata con i partiti ultra-conservatori Shas e UTJ, si fermerebbe quindi tra 46 e 48 seggi. Israele rischia la quinta elezione? A tali dichiarazioni ha risposto Lapid, sostenendo a sua volta di voler formare una maggioranza in grado di garantire “un Governo senza i voti dei razzisti e degli omofobi”. Una prospettiva molto difficile, poiché il leader centrista dovrebbe per forza trovare un punto d’incontro con partiti di diversa natura, dagli arabi di Ra’am…
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Arabi 48) e la comunità del mondo arabo in Italia(Co-mai) commentano le elezioni in Israele e l'affluenza degli arabi del 48 che è stata bassa come avevamo anticipato ieri ore 18. La lista unita ha ottenuto 6 seggi e la lista Ra'am ha ottenuto 5 seggi dopo che rischiava di non raggiungere la soglia minima . Il leder della lista araba Ra'am Mansour Abbas si è detto aperto a parlare con tutti Elezioni in…
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La corrispondenza di Massimo Caviglia. E’ ancora presto per capire se Israele riuscirà ad avere un nuovo governo o se tornerà alle urne per la quinta volta in due anni. A questa situazione complicata si aggiunge la certezza che una quinta elezione difficilmente riuscirà a spostare di molto gli equilibri. Ma se questi decidesse di unirsi al gruppo di centrosinistra chiederebbe di escludere la Lista araba, e la coalizione perderebbe 6 deputati ottenendo solo 57 seggi.
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Il Likud di Benjamin Netanyahu è ancora la prima forza politica, ma il blocco di partiti che appoggiano il premier ha bisogno dei 7 seggi di Yamina per arrivare a quota 61 e ottenere così la maggioranza alla. Il testo completo di questo contenuto a pagamento è disponibile agli utenti abbonati Senza alcuna sorpresa, Bennett si è confermato l'ago della bilancia delle elezioni israeliane del 23 marzo, le quarte in due anni.
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Ciò significa che le intenzioni di voto portano, in un senso o nell’altro, più del 70% degli israeliani a schierarsi “a destra”. Il Likud resterebbe comunque, di gran lunga, il primo partito, con il principale contendente, Yesh Atid, di Yair Lapid, fermo sotto la soglia dei 20 seggi. Su tale sfondo, la radicalizzazione e la polarizzazione spingono sempre più a destra l’asse politico di Israele. Ago della bilancia degli equilibri parlamentari, il piccolo partito arabo Ra’am, sulla soglia di sbarramento del 3.25% Ciò dà…
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Era Bibi: quanto inciderà il Premier sulla questione Iran? (Di mercoledì 24 marzo 2021) Si attende la conferma dell’era Bibi dopo che le elezioni in Israele hanno confermato il Likud come primo partito, seppur per il rotto della cuffia. Con una maggioranza risicata nel Knesset, il primo ministro più longevo della storia del paese ormai al suo sesto mandato dovrà affrontare numerose questioni di politica internazionale Con una maggioranza risicata nel Knesset, il primo ministro più longevo della storia del…
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Finora il tradizionale tabù nei confronti di un partito arabo al governo, o anche solo di un appoggio esterno, è stato troppo forte da abbattere. Il leader di Ra'am finora si è rifiutato di escludere qualsiasi possibilità, compresa quella di sedere al governo con Netanyahu. Seguono Religious Zionism, New Hope e Lista Unita araba a sei mentre Meretz e gli islamisti di Ra'am sono a cinque seggi. Stessa indicazione è stata diffusa all'interno del Likud, dopo che l'ipotesi ha cominciato a…
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"Certamente è una situazione di grande incertezza e crisi", rimarca Della Pergola che addebita l'impasse "ad un sistema elettorale francamente arcaico". Israele, sottolinea infine Della Pergola, è un paese molto diversificato, "bisogna scindere il fenomeno Israele dal fenomeno Netanyahu, sono due cose diverse. "Questo - conclude Della Pergola - raccoglie a malapena la metà dei consensi e l'altra metà, che è su posizioni diverse non approva" A…
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Molti rappresentanti della formazione di centro – destra sarebbero pronti a denunciare brogli sul voto postale se qualcosa dovesse andare storto. Perché la vera questione è che in Israele, ancora una volta, a una maggioranza numerica potrebbe non corrisponderne una di governo. Ma dentro questo numero sono comprese liste e formazioni molto diverse, incapaci assieme di tradurre in maggioranza di governo una maggioranza numerica Ossia il numero minimo di parlamentari che, in una Knesset…
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Per formare un solido governo Netanyahu avrà bisogno sia dell'appoggio degli ultra-nazionalisti e ultra-ortodossi, che del partito di estrema destra guidato da Naftali Bennett. L'attuale ministro può diventare quindi l'ago della bilancia della politica israeliana n Israele sono stati scrutinati circa 8 voti su 10 delle elezioni legislative che hanno avuto ieri (le quarte in due anni). Nemmeno la vasta coalizione che lo avversa, composta da partiti di sinistra, centro e destra, riuscirebbe a formare un governo.
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"Ho già iniziato questa sera a tenere colloqui con alcuni dei leader del blocco per il cambiamento e continuerò nei prossimi giorni", ha detto, aggiungendo che farà "tutto il possibile per stabilire un governo sano nello Stato di Israele" Atid, che dovrebbe ottenere tra i 16 e i 18 seggi, si è detto "orgoglioso" degli "enormi" risultati del suo partito. Ma senza il suo appoggio, Israele uscirebbe da questa nuova tornata elettorale con una nuova situazione di…
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Quanto basta per formare il governo più spostato a destra nella storia di Israele e consegnare alla storia il premier più longevo dello Stato ebraico, con un sesto mandato Benjamin Netanyahu vede la soglia magica dei 61 seggi alla Knesset, la maggioranza agognata e inseguita in quattro elezioni anticipate in meno di due anni. Gli exit poll, ieri sera, davano il suo Likud a quota 31 e soprattutto i quattro possibili alleati della destra nazionalista e religiosa a 30 deputati nel complesso.
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Per “la destra”, in Israele, è una vittoria in ogni caso A notte fonda, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato una “vittoria storica, per il Likud e per la destra”, mentre lo spoglio della quarta tornata elettorale negli ultimi due anni in Israele si attestava attorno al 50%. C’è una verità inconfutabile nelle parole che Netanyahu ha pronunciato a Gerusalemme a tarda notte, citate all’inizio.
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L’affluenza è stata la più bassa dal 2009. Le quarte elezioni legislative in due anni lasciano ancora Israele senza una maggioranza chiara. Senza il suo sostegno il Likud - che si conferma il primo partito (31 seggi) - non potrebbe formare un nuovo governo. "È chiaro - ha aggiunto - che una netta maggioranza dei cittadini di Israele è di destra e vuole un governo di destra Al momento questa il Blocco delle destre ha 56 seggi: Likud 31, Shas 10, Religiosi Torah 9, Sionismo…
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Il blocco del premier israeliano Benyamin Netanyahu ha avuto 54 seggi, mentre quello anti-Netanyahu 59. Si sono chiusi i seggi in Israele, dove si è tornati a votare per la quarta volta. Secondo gli exit poll . Bennett avrebbe ottenuto 7 seggi, secondo i primi exit poll diffusi da Canale 13 a chiusura delle urne in Israele. Il Likud di Netanyahu è comunque primo e guadagnerebbe 33 seggi
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Sono quelli di Naftali Bennett, la destra nazionalista che ammicca al centro. Il blocco Netanyahu conta 54 seggi, i suoi rivali 59, ossia nessuno raggiunge i 61 seggi (su 120) necessari a formare una maggioranza. E tra le opzioni sul piatto, nessuno esclude che si possa andare a quinte elezioni Se gli exit poll saranno confermati, il puzzle delle alleanze potrebbe formare diversi scenari per raggiungere i 61 seggi necessari a creare una maggioranza.
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