Mentre tutti attendevamo una decisione unanime sul tetto al prezzo del gas, il G7 ha spiazzato tutti annunciando un tetto al prezzo del petrolio russo grezzo, detto “Urals Crude”. La mossa, “orchestrata” dagli Stati Uniti, è stata ufficializzata venerdì 2 dicembre, con effetto praticamente immediato. Su Atlantico Quotidiano avevamo espresso qualche perplessità rispetto all’idea che chi compra possa decidere il prezzo di beni essenziali venduti da altri e in effetti già a giugno Nicola Porro aveva…
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La Russia si sta preparando alla mossa decisa dall’Ue d’intesa con il G7 di imporre un prezzo fisso al barile di petrolio: ecco cosa intende fare. C’era da aspettarsi una mossa della Russia dopo la decisione del G7 di stabilire un prezzo fisso al barile di petrolio russo. Una scelta che limita i rincari che si sono verificati in questi mesi, e che non è stata ben digerita da Mosca. La Russia sta considerando la possibilità di fissare un prezzo minimo per le sue vendite internazionali di petrolio in risposta al tetto imposto…
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La Russia di Putin sta considerando la possibilità di fissare un prezzo minimo per le proprie vendite internazionali di petrolio in risposta al tetto imposto dal G7 e UE. Secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg, citando due funzionari a conoscenza del piano. Secondo il piano Mosca sta valutando di imporre un prezzo fisso per i barili russi o di stabilire sconti massimi sui benchmark internazionali ai quali possono essere venduti.
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La Russia di Putin sta considerando la possibilità di fissare un prezzo minimo per le proprie vendite internazionali di petrolio in risposta al tetto imposto dal G7 e UE. Secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg, citando due funzionari a conoscenza del piano. Secondo il piano Mosca sta valutando di imporre un prezzo fisso per i barili russi o di stabilire sconti massimi sui benchmark internazionali ai quali possono essere venduti.
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Il tetto al prezzo del petrolio imposto dal G7 è entrato in vigore lunedì, ma la risposta della Russia è quella di prendere in considerazione la possibilità di fissare un “prezzo minimo” per le sue esportazioni di greggio, come hanno dichiarato martedì a Bloomberg due funzionari di Mosca. Cioè Mosca si rifiuterebbe comunque di esportare il petrolio al di sotto di un certo prezzo. Questoi bloccherebbe una fetta del mercato.
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Il governo russo e le compagnie nazionali stanno finalizzando il meccanismo per vietare l'uso del price cap sul petrolio russo. Lo ha affermato il vice primo ministro Alexander Novak, secondo quanto riportato dall'agenza di stampa Interfax."È attualmente in fase di finalizzazione con le società", ha sottolineato Novak, esprimendo fiducia che la misura sarà attuata entro la fine dell'anno.Il 3 dicembre il G7 e l'Unione europea ha comunicato l'entrata in vigore del price cap il 5…
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Il governo russo e le compagnie nazionali stanno finalizzando il meccanismo per vietare l'uso del price cap sul petrolio russo. Lo ha affermato il vice primo ministro Alexander Novak, secondo quanto riportato dall’agenza di stampa Interfax. "È attualmente in fase di finalizzazione con le società", ha sottolineato Novak, esprimendo fiducia che la misura sarà attuata entro la fine dell'anno. Il 3 dicembre il G7 e l'Unione europea ha comunicato l’entrata in vigore del price cap il 5…
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Il governo russo e le compagnie nazionali stanno. Lo ha affermato il, secondo quanto riportato dall’agenza di stampa Interfax."È attualmente in fase di finalizzazione con le società", ha sottolineato Novak, esprimendo fiducia che la misura saràIl 3 dicembreha comunicato l’entrata in vigore del price cap il2022 per il greggio e il 5 febbraio 2023 per i prodotti petroliferi raffinati (il prezzo per i prodotti raffinati sarà definito in seguito).
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Lunedì 5 dicembre sono entrate in vigore le nuove sanzioni sul petrolio russo messe a punto dai Paesi dell’Unione europea e del G7 (più l’Australia). Come per gli altri pacchetti di sanzioni, anche in questo caso l’obiettivo è cercare di limitare le disponibilità economiche della Russia in modo da ridurne la capacità di spese militari. Ovviamente, anche questo pacchetto di sanzioni arriva come conseguenza dall’invasione russa in Ucraina, in corso ormai dal 24 febbraio 2022.
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L’embargo contro il petrolio russo è entrato in vigore dalla giornata di ieri nell’Unione Europea. Non si potrà più acquistare dalla Russia a un prezzo del petrolio superiore ai 60 dollari al barile. Sopra tale soglia saranno impediti anche servizi come il trasporto marittimo e l’assicurazione dei carichi. Mosca ha risposto minacciando di non vendere più un goccio del suo Urals all’Europa. Il Brent ieri è rincarato, pur di poco, rimanendo sotto la soglia dei 90 dollari.
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Il giorno della verità è arrivato. Dal 5 dicembre è scattato l'embargo al petrolio russo importato in Europa via mare e, contemporaneamente, è entrato in vigore il price cap sul barile russo del G7 e altri Paesi. Dopo settimane di trattative in cui si è cercato di conciliare il dovere morale di colpire le ingenti entrate energetiche del Cremlino utilizzate per finanziare l'invasione militare dell'Ucraina e l'esigenza di non creare shock sul…
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Ascolta la versione audio dell'articolo 2' di lettura Scattano embargo e price cap sui barili russi, l’Opec+ si riunisce, ma il mercato sembra guardare altrove. Il petrolio ha iniziato la settimana con una seduta volatile, concludendo con perdite superiori al 3% (Brent sotto a 83 dollari al barile) dopo dati macro Usa che hanno risvegliato l’attesa di forti rialzi dei tassi di interesse. In precedenza, nella stessa giornata di lunedì 5, le quotazioni salivano di oltre il 3 per…
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C'è attesa per capire se il tetto di 60 dollari al barile del petrolio russo (10% della produzione mondiale) deciso dall'Ue e dal G7, con inizio il 5 dicembre e quello relativo ai prodotti raffinati previsto il 5 febbraio prossimo, avranno un impatto inflazionistico per i sanzionatori oppure no. Il primo fattore da osservare riguarda il comportamento dell'Opec+: se questo cartello di produttori, a cui la Russia partecipa come membro aggiunto e non organico, restringerà la produzione il pericolo sarà minore.
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L’embargo sulla vendita del petrolio russo in Europa è cominciato: come pure il tetto di 60 dollari al barile per il greggio russo trasportato, o assicurato, da compagnie europee verso Paesi terzi. La doppia misura, volta a ridurre gli incassi di Mosca dalla vendita di idrocarburi, irrita il Cremlino. «Non riconosceremo alcun massimale - ha detto Dimitri Peskov, portavoce di Vladimir Putin -.
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Scattano da oggi embargo al petrolio russo e price cap a 60 dollari al barile. E, fra l'incertezza sull'impatto che le nuove misure avranno, l'Opec+ - l'organizzazione dei Paesi esportatori di greggio - prende tempo e mantiene invariati gli attuali livelli di produzione, lasciandosi però la porta aperta a un intervento in qualsiasi momento a seconda delle condizioni del mercato. L'embargo in teoria potrebbe far salire i prezzi ma oggi, dopo un…
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Scattate le nuove sanzioni Ue per tentare di limitare i finanziamenti di Mosca alla guerra in Ucraina. Al divieto di importare via nave il greggio nel Vecchio Continente si aggiunge il tetto al prezzo, valido anche nei Paesi del G7 e Australia. L'Opec per il momento non taglia la produzione ma la crisi economica globale e la frenata della Cina potrebbero far cambiare idea. Anche dai prezzi dell'oro nero dipende il costo dell'energia e l'inflazione Sono tutti da vedere gli effetti dell’embargo europeo all’acquisto di petrolio…
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Petrolio: Wti +2,95% a 82,34 $ dopo entrata in vigore tetto Ue a prezzo greggio russo (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - New York, 05 dic - Il petrolio Wti al Nymex guadagna il 2,95% a 82,34 dollari al barile, dopo che i Paesi dell'Opec+ hanno deciso di proseguire con il loro piano di tagli alla produzione e con l'embargo all'importazione di greggio russo via mare e il 'price cap' a 60 dollari al barile concordato tra Ue, G7 e Australia, un tetto al momento…
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A partire da oggi, lunedì 5 dicembre, non solo entrerà in vigore l’embargo alle importazioni di petrolio (via mare) nell’Ue, che ammontano a circa il 94% del greggio sinora acquistato. Inoltre – qui la novità degli ultimi giorni- il Consiglio Ue ha formalmente dato il via libera al tetto al prezzo del petrolio russo, accordo nato nell’ambito del G7, e che fissa, a livello mondiale, il tetto a 60 dollari al barile.
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Venerdì scorso l’Unione europea è riuscita a trovare un accordo e ha fissato il tetto per la commercializzazione del petrolio russo, denominato «Urals», a 60 dollari al barile. Da oggi, quindi, le forniture russe di petrolio via nave – perché il cap non si applica alle forniture via terra, che comunque sono limitatissime – non potranno essere pagate più di questa cifra. Non si tratta di un limite eccessivo: a tutt’oggi il petrolio russo si scambia a circa 67 dollari, ben…
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Domenica abbiamo avuto la riunione dell’Opec+ dalla quale non è emerso nessun cambio di rotta sulle loro strategie di produzione. In tal senso, l’Opec +, l’alleanza dei Paesi produttori di petrolio, ha deciso di attenersi a quanto concordato all’inizio di ottobre, ovvero una riduzione della produzione di greggio di 2 milioni di barili al giorno (circa il 2% della domanda mondiale considerando un consumo giornaliero di circa 100 milioni di barili) che rimarrà in vigore da novembre fino alla fine del 2023.
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L'organizzazione mondiale dei paesi produttori di petrolio e i suoi alleati, il gruppo noto come Opec+, corre ai ripari dopo l'ingresso dell'embargo Ue alle importazioni (via mare) di petrolio russo e il price cap concordato tra Ue, G7 e Australia. E trova la sponda della Cina, impegnata ad allentare le misure Covid che hanno eroso i consumi nel più grande paese importatore di petrolio al mondo. Pechino ha invitato la comunità internazionale a compiere sforzi costruttivi per garantire la sicurezza…
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Il portavoce Dmitry Peskov ha detto che il tetto al prezzo del greggio non influenzerà l'operazione in Ucraina Il Cremlino non riconoscerà il tetto europeo di 60 euro al barile ai prezzi del petrolio trasportato via mare, entrato in vigore oggi. A dirlo è stato il portavoce di Mosca, Dmitry Peskov, citato dall’agenzia di stampa russa Ria Novosti. L’introduzione da parte dell’Occidente del price cap, ha aggiunto, non influirà sul finanziamento del conflitto in Ucraina: “La Federazione Russa, l’economia della Federazione Russa, ha…
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Per l'Ucraina il tetto al prezzo del greggio russo annunciato dagli Stati Uniti e dai suoi alleati è una misura "debole", che "non sarà in grado di privare la macchina militare russa di entrate". I Paesi del G7 hanno deciso venerdì di imporre un tetto di 60 dollari al barile al prezzo del greggio russo, procedendo con una sanzione senza precedenti contro uno dei maggiori produttori mondiali di petrolio dopo la sua invasione dell'Ucraina.
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Da oggi scatta l’embargo europeo al petrolio russo: sono vietate le importazioni di greggio via mare (non quelle attraverso gli oleodotti) e secondo i calcoli della Commissione Ue questo dovrebbe bloccare il 94% del greggio di Mosca destinato all’Europa occidentale. In aggiunta, oggi entra in vigore una mossa concordata dal G7 (più l’Australia) per imporre un tetto di 60 dollari al barile al prezzo del petrolio russo, un “price cap” che Mosca ha già annunciato di non accettare.
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Oggi entra in vigore il tetto al prezzo del petrolio russo trasportato via mare a 60 dollari al barile per limitare la capacità di Mosca di finanziare la guerra in Ucraina. Russia pronta a tagliare la produzione. Effetto Cina sui prezzi del greggio, in rialzo post nulla di fatto dell’Opec+
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Avvio di settimana con i riflettori puntati sul petrolio, che si muove in lieve rialzo: l'Opec+ domenica ha deciso di non toccare i livelli di produzione, dopo il taglio di 2 milioni (solo parzialmente implementato) deciso ad aprile. Il cartello mette la modalità "wait and see", sta alla finestra in attesa di capire cosa succederà col via all'embargo europeo al greggio russo (che scatta oggi) e col prossimo price cap a 60 dollari per i barili russi d'esportazione…
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Scatta oggi, lunedì 5 dicembre 2022, l’embargo europeo al petrolio russo via mare (che sarà seguito il 5 febbraio da quello sui prodotti raffinati), abbinato all’introduzione decisa dal Consiglio dell’Unione europea di un tetto a 60 dollari al barile per la commercializzazione via mare del greggio russo verso Paesi terzi. Le stime Stando a stime della Commissione questi provvedimenti bloccheranno circa il 94% del greggio di Mosca destinato all’Europa.
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