Variante Omicron e Covid, Abrignani: «Esperti dicono che picco sarà a fine gennaio». Oggi sulla scena c’è la variante Omicron. Lo scienziato ha spiegato come solo per chi ha ricevuto la vaccinazione «essere contagiati potrebbe essere come prendere l’influenza». «Gli esperti di modelli di crescita di un’epidemia - ha dichiarato Abrignani - ci dicono che salirà fino a raggiungere il picco alla fine di gennaio» «Probabile» che il Covid diventi simile ad un’influenza, ma ad una condizione…
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Covid diventerà come influenza? Ha…"
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La letalità plausibile. L’Istituto ha così realizzato un grafico che mette a confronto la letalità plausibile di Covid-19 in diversi scenari. La vaccinazione, al contrario, riduce la letalità plausibile del Covid a livelli dell’influenza. Omicron è meno letale di Delta ma solo per i vaccinati. Omicron, Delta e influenza. Per i più anziani non vaccinati, Omicron si conferma in ogni caso meno letale di Delta di almeno il 40% Risposta che, analizzando, sulla base dei dati a disposizione, il tasso…
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La sua domanda è se l’Italia è pronta a “tollerare 3-4 mila decessi per Covid al mese per 4-5 mesi l’anno in cambio di una vita di nuovo normale“ Ha poi previsto il picco dei contagi per la fine di gennaio, quando secondo lui la curva comincerà a scendere. Abrignani sul Covid come un’influenza. Intervistato dal Corriere della Sera, l’esperto ha rigettato l’idea per cui il coronavirus sia diventato come un raffreddore (“Non scherziamo, il virus del raffreddore non…
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ha commentato Abrignani Non ha senso somministrare una quarta dose dello stesso vaccino due o tre mesi dopo la vaccinazione precedente.Come avviene in Israele. Insistito La scorsa primavera, prima dell’inizio della vaccinazione di massa, il COVID-19 in Italia rappresentava il 2-3 per cento dei decessi. Casi, in particolare quelli di età superiore ai 70 anni con malattie gravi, ha detto Afriknani.
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Anzi, le immunizzazioni ripetute in tempi ravvicinati a volte producono lo spegnimento della risposta immunitaria. Le parole di Sergio Abrignani, immunologo dell'Università Statale di Milano. Sergio Abrignani, immunologo dell’Università Statale di Milano, intervistato dal Corriere della Sera, ha affermato che bisogna ormai distinguere “tra vaccinati e non vaccinati“. E ancora: “I pazienti colpiti da Omicron sono tanti di più perché questa variante è molto, molto più trasmissibile di Delta, ma sembrerebbe che sia causa di…
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Covid, variante Omicron 10 volte più letale dell’influenza: la strategia. In Spagna, però, il governo Sanchez ha deciso di trattare il Covid come un’influenza, proprio come Boris Johnson nel Regno Unito. “Vedendo la pressione che c’è da noi come in tutti gli ospedali di pazienti Covid, l’idea di considerare già oggi il Covid alla stregua dell’influenza appare inopportuna. Andreoni, direttore scientifico della Simit, ha dichiarato che è presto per equiparare la variante…
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“Ma una cosa è dire che la situazione sta migliorando, un’altra è pensare che possiamo già considerare Covid alla stregua dell’influenza Pensare di trattare, dal punto di vista epidemiologico e di prevenzione, il Covid come una semplice influenza è inaccettabile. “Vedendo la pressione che c’è da noi come in tutti gli ospedali di pazienti Covid, l’idea di considerare già oggi il Covid alla stregua dell’influenza…
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Covid, variante Omicron 10 volte più letale dell’influenza: la strategia. In Spagna, però, il governo Sanchez ha deciso di trattare il Covid come un’influenza, proprio come Boris Johnson nel Regno Unito. Covid, variante Omicron 10 volte più letale dell’influenza: gli studi. Su 858 pazienti visitati dalle Pneumologie Lombarde, come spiegato dal dottor Michele Vitacca, Direttore Dipartimento Pneumologia…
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A dirlo l'immunologo Abrignani, membro del Cts, in una intervista al Corriere della Sera Anzi, le immunizzazioni ripetute in tempi ravvicinati a volte producono lo spegnimento della risposta immunitaria. Diverso sarebbe fare una quarta dose di vaccino disegnato contro la variante Omicron. Abrignani: "No alla quarta dose di vaccino anti coronavirus". "Sulla base delle conoscenze immunologiche scaturite dallo studio in 50 anni dei moderni vaccini, non ha molto senso ripetere una quarta dose a…
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gen132022. Covid, variante Omicron non è come l'influenza. Il coronavirus è in grado di lasciare strascichi su vari organi e le cellule T, cellule killer del nostro sistema immunitario, che erano in grado di riconoscere le precedenti varianti del virus, riconoscono anche la variante Omicron Pertanto, trattarle come se fossero la stessa cosa è una semplificazione, nonché un azzardo, a meno che fossero tutti vaccinati.
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Se invece guardiamo a chi si è sottoposto alle due dosi, Delta, Omicron e influenza diventano malattie simili, con una letalità intorno allo 0,4-0,5%. L’importanza delle cellule T. Omicron la rendano molto simile all’influenza, è giusto considerarla come tale? Ergo, gli effetti della L-arginina sui linfociti T possono essere di grande importanza Il coronavirus è in grado di lasciare strascichi su vari organi e le cellule T, cellule killer del nostro sistema immunitario, che erano in grado di riconoscere le…
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Tutti importanti: non averli è come guidare a fari spenti nella notte». DAL NOSTRO CORRISPONDENTE. WASHINGTON – «Omicron dovrebbe mollare la presa, almeno negli Stati Uniti, dalla seconda metà di gennaio». E’ uno massimi esperti di «epidemiologia computazionale» e dirige il «Laboratory for the modeling of biological and Socio-technical Systems», alla Northeastern University di Boston Se non li avessimo «sarebbe come guidare nella notte a fari spenti», tuttavia «andrebbero comunicati in modo più…
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A dirlo Sergio Abrignani, immunologo dell’università Statale di Milano e componente del comitato tecnico scientifico in un’intervista al Corriere della Sera Solo per i vaccinati essere contagiati dal Sars-CoV-2 potrebbe essere come prendere l’influenza che infetta ogni inverno milioni di persone, è letale in circa lo 0,1% dei casi ed è pericolosa soprattutto per gli ultra 70enni con patologie croniche importanti".
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Vaccino Covid, Vespignani: “Vaccinarsi una volta all’anno sarà la norma”. Alessandro Vespignani, della Northeastern University di Boston, in un’intervista al Corriere della Sera, ha parlato del vaccino Covid e dei dati del bollettino. Alessandro Vespignani, della Northeastern University di Boston, ha spiegato che la vaccinazione avverrà una volta all'anno e diventerà la normalità. Alessandro Vespignani, della Northeastern University di Boston, ha spiegato che la vaccinazione contro il…
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Per l’immunologo Sergio Abrignani il covid-19 non potrà mai diventare come un raffreddore, ma come un’influenza probabilmente sì. Non c’è paragone rispetto a un anno fa quando i nuovi casi erano 14.242 e i decessi a causa delle complicanze del contagio 616 Il bollettino rilasciato ieri dal ministero della Salute ha riportato oltre 196mila nuovi positivi e 313 morti, il picco di decessi nella quarta ondata.
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L’Ema stessa ricorda che i richiami vanno fatti nei tempi giusti: per la terza dose sei mesi e poi ogni anno Il problema è quanto la nuova variante sfugga ai vaccini: «Lo stiamo studiando, come cerchiamo di capire se Omicron diventi dominante. Qualunque risposta alla pandemia vive di dati e non averli sarebbe come guidare a fari spenti di notte. Oppure si potrebbero fare due vaccini contemporaneamente, a seconda della prevalenza della…
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Diverso sarebbe fare una quarta dose di vaccino disegnato contro la variante Omicron. Io sono per la strategia di vaccinare i no vax, non di farli arrabbiare. Ogni giorno con questo ritmo di 200 morti al giorno, muoiono un centinaio di persone che sono non vaccinate Bimbi e giovanissimi ricoverati sono soprattutto non vaccinati o figli di no vax. Sui no vax aveva ribadito che "sui…
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Perfino un talebano del vaccino come Lopalco parla d’influenza. «”Bisogna intendersi – fa notare l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco – sul significato di influenza. Un livello dunque ben dieci volte inferiore a quello di Covid-19 per quanto riguarda Delta” e tre volte inferiore per Omicron». In pratica significa che si registra un decesso ogni diciotto infettati dal primo ceppo, mentre ce n’è uno ogni 62 casi per il secondo.
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Tutti importanti: non averli è come guidare a fari spenti nella notte». DAL NOSTRO CORRISPONDENTE. WASHINGTON - «Omicron dovrebbe mollare la presa, almeno negli Stati Uniti, dalla seconda metà di gennaio». Negli Stati Uniti dovrebbe cominciare nella seconda metà di gennaio». Basti pensare che negli Stati Uniti si è arrivati a punte di oltre un milione di casi al giorno. Inoltre più vengono usati, e ormai è passato oltre un anno, più questi vaccini verranno percepiti come…
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Un livello dunque ben dieci volte inferiore a quello di Covid-19 per quanto riguarda Delta” e tre volte inferiore per Omicron. I dati, calcolati da Matteo Villa, ricercatore dell’Ispi, cambiano molto a seconda dell’età. Per i vaccinati (o i guariti), almeno per loro, Omicron è quasi come un’influenza. “È un numero molto grande, che mostra quanto grave sia la malattia sviluppata a seguito dell’infezione per le persone più anziane.
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Nella popolazione generale i livelli di mortalità di influenza e Covid fra i vaccinati oscilla tra lo 0,04% e lo 0,12 per cento Tassi di mortalità di Omicron: i dati simili all’influenza tra i vaccinati. Tra chi invece ha fatto almeno due dosi sia Delta, sia Omicron hanno tassi molto simili a quelli dell’influenza stagionale, con un tasso di mortalità che si assesta intorno allo 0,4-0,5%, sempre tra i 65enni non vaccinati.
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Omicron è esplosa a partire dall'ultima decade di dicembre e da allora la curva si è impennata molto rapidamente, giorno dopo giorno. Sarebbe agire come per l'antinfluenzale: lo cambiamo ogni inverno e non si parla di terze o quarte dosi ma di nuovo vaccino”. E’ probabile che il Covid diventerà un’infezione simile all’influenza “però dobbiamo distinguere tra vaccinati e non vaccinati. Quanto al virologo Fauci che dice che negli ultimi 100 anni non si era mai visto un virus così contagioso, “crediamogli.
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In nessun’altra malattia infettiva si comunica ossessivamente il numero di casi asintomatici, ma solo il numero di malati. I morti di Covid con vaccino sono in media uno su mille, più o meno come con l’influenza. Sono un dramma enorme, però quasi tutti i vaccinati che muoiono hanno superato l’aspettativa di vita media di un italiano. In Italia siamo più rigorosi che altrove nel battezzare un decesso come dovuto…
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C’è un panico diffuso dovuto ai 140mila morti in due anni. A pronunciare queste parole è Sergio Abrignani, ex membro del Comitato Tecnico Scientifico che da due anni sta tenendo il Paese in stato d’emergenza. Fa bene chi prova a vivere normalmente, va al ristorante, al lavoro, in palestra Ma soprattutto vuol dire che, se oggi tutti fossimo vaccinati, ci sarebbero 90-100 decessi in meno al giorno.
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Il professor Massimo Andreoni è il direttore scientifico della Simit, la società italiana malattie infettive e tropicali. Certo, la Omicron causa in percentuale meno ricoveri, ma grandi numeri, visto la sua trasmissibilità, manda molte persone in ospedale ed è anche letale Io vedo che il nostro reparto si sta di nuovo riempendo e tra i pazienti più gravi molti sono stati contagiati dalla Omicron.
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Quanto al virologo Fauci che dice che negli ultimi 100 anni non si era mai visto un virus così contagioso, “crediamogli. Gli esperti di modelli di crescita di un'epidemia ci dicono che salirà fino a raggiungere il picco alla fine di gennaio” E’ probabile che il Covid diventerà un’infezione simile all’influenza “però dobbiamo distinguere tra vaccinati e non vaccinati. Omicron è esplosa a partire dall'ultima decade di dicembre e da allora la curva si è impennata molto rapidamente, giorno dopo giorno.
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Fino alla primavera del 2021, prima dell’uso estensivo dei vaccini, il Covid in Italia era letale nel 2-3% dei casi, avevamo al picco ogni giorno 30-40 mila infezioni e 700-900 morti Così l'immunologo dell’università Statale di Milano nell'intervista rilasciata al Corriere della Sera: "Fino alla primavera del 2021, prima dell’uso estensivo dei vaccini, il Covid in Italia era letale nel 2-3% dei casi.
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Bollettino vaccini covid oggi 13 gennaio/ 48.4 mln di italiani con almeno una dose. ABRIGNANI: “CONVIVENZA COL VIRUS? Positività 18.3%. Intanto in Israele stanno già vaccinando con la quarta dose, ma in questo caso Abrignani storce il naso: «Non ha molto senso ripetere una quarta dose a 2-3 mesi dalla terza con un preparato non aggiornato. Diverso sarebbe fare una quarta dose di vaccino disegnato contro la variante Omicron.
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Covid, Sergio Abrignani frena sulla convivenza con il virus senza restizioni. Nel mondo occidentale si sta facendo largo l’ipotesi di una sorta di liberi tutti. Molti Paesi, chi più chi meno, stanno razionalizzando la possibilità di un ritorno a una nuova normalità di vita con meno restrizioni e un certo numero “accettabile” di morti” Covid, Abrignani: le differenze tra quarta ondata e quelle precedenti.
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Diverso sarebbe "fare una quarta dose di vaccino disegnato contro la variante Omicron" Dobbiamo distinguere «tra vaccinati e non vaccinati». Lo dice Sergio Abrignani, immunologo dell’università Statale di Milano in un’intervista al Corriere della Sera. Come numero assoluto «i pazienti colpiti da Omicron sono tanti di più perché questa variante è molto, molto più trasmissibile di Delta, ma sembrerebbe che sia causa di una malattia meno aggressiva.
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Sarebbe agire come per l'antinfluenzale: lo cambiamo ogni inverno e non si parla di terze o quarte dosi ma di nuovo vaccino». Sono le parole dell'immunologo dell'università Statale di Milano Sergio Abrignani, membro del Comitato tecnico scientifico, secondo cui «però dobbiamo distinguere tra vaccinati e non vaccinati. No a richiamo ogni pochi mesi. Quanto al richiamo vaccinale ripetuto ogni pochi mesi, come sta avvenendo in Israele, l'immunologo sostiene che «sulla…
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Gli esperti di modelli di crescita di una’epidemia ci dicono che salirà fino a raggiungere il picco alla fine di gennaio» Omicron è esplosa a partire dall’ultima decade di dicembre e da allora la curva si è impennata molto rapidamente, giorno dopo giorno. Al presidente Usa Biden viene suggerita una strategia nuova, orientata a condurre una vita normale col virus anziché tentare di spazzarlo via. Chi all’inizio della pandemia, nel gennaio 2020, paragonava…
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Nei positivi al coronavirus, inoltre, è più facile riscontrare anche mal di testa e tosse secca IPA/Fotogramma. A distinguere le infezioni è però il tempo di incubazione, che per l’influenza si aggira intorno ai due giorni, mentre per il coronavirus è più lungo (dai tre ai sette giorni). Inoltre, sintomi tipici del Covid-19 sono la perdita di gusto e olfatto, estranei all’influenza, anche se alcuni studi sembrano indicare come questi non siano diffusi con la variante Omicron.
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