Il messaggio al resto della popolazione è chiaro: per Abiy è arrivato il momento di “sacrificarsi” per difendere il Paese, come ha spiegato lui stesso su Twitter. Ma c’è anche un altro messaggio da leggere tra le righe: al premier importa ormai ben poco della sua immagine di leader conciliatore, è attento piuttosto all’avanzata militare del Tplf, che si avvicina sempre più alla capitale. Non si era ancora visto un Premio Nobel per la Pace spronare i suoi…
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Etiopia, il premier va a combattere…"
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I ribelli ormai sono a poco più di 200 chilometri da Addis Abeba e il premier, dopo aver dichiarato lo stato di emergenza, ha certificato la gravità della situazione lasciando il potere al suo vice e portandosi al fronte per dirigere sul posto i combattimenti. Del resto, segnala il ministero, ci sono scontri nel Distretto di Wollo e in altre aree delle Regioni Amhara ed Afar. Esortazioni a lasciare l’Etiopia sono venuti da Stati Uniti, Germania, Francia e Gran Bretagna
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Ora dice che la certificazione potrebbe essere necessaria. Potrebbe essere necessario salvare quella che sembra essere una risposta militare etiope molto spettacolare, dice. Nonostante le richieste delle agenzie di stampa, nessuna foto è stata consegnata dal ministero della Difesa al presidente del Consiglio al fronte Si riferisce alla tradizione. Molti sono rimasti scioccati dal suo viaggio da premio Nobel a potenziale capofila.
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"Esortiamo tutte le parti ad astenersi dalla retorica incendiaria e bellicosa e a dare prova di moderazione, rispetto dei diritti umani e di consentire l'accesso umanitario e proteggere i civili", ha aggiunto.Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, ha lanciato un "appello urgente" per un "cessate-il-fuoco immediato e incondizionato per salvare" il Paese.Abiy Ahmed, Premio Nobel per la Pace nel 2019, "guida la controffensiva" e "dirige il campo…
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Precipita la situazione nell’Etiopia della guerra civile fra il premier Nobel per la pace Abiy Ahmed, 44 anni, e i tigrini. Il fatidico appello a seguirlo rivolto a "coloro che vogliono essere fra i figli dell’Etiopia che saranno glorificati dalla Storia" è stato raccolto da una leggenda dello sport etiope: anche il 48enne Haile Gebrselassie, oro nei 10mila metri ad Atlanta 1996 e Sydney 2000 e più volte campione del mondo, si è detto pronto…
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E questo "invito" alla guerra non contribuisce certo a migliorare la propria immagine. Il Premier non è stato convinto a desistere nemmeno dalla valanga di appelli per la cessazione delle ostilità (i Paesi occidentali, l'Onu, l'Unione africana, i leader africani). Basti pensare che nel 2019 Abiy Ahmed era stato nominato Premio Nobel per la Pace. Purtroppo, però, il Tplf è rimasto sempre critico fino all'attacco, il 4 novembre 2020, di una base militare federale che, di fatto, portò all'inizio delle ostilità.
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Haile Gebrselassie, leggenda dello sport etiope, si è detto pronto ad andare in prima linea nella guerra contro le forze ribelli del Tigrè, che affermano di essere vicini alla capitale, Addis Abeba. Fonte: ANSA Insieme con Gebrselassie, oro nei 10mila metri ad Atlanta 1996 e Sydney 2000 e più volte campione del mondo, anche il maratoneta Feyisa Lilesa, argento ai Giochi di Rio 2016, ha detto di voler seguire l'esempio del primo ministro etiope, Abiy Ahmed, che oggi è partito per il fronte per guidare la guerra.
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Demeke Mekonnen (classe 1963), vice Primo Ministro e Ministro degli Esteri, è stato incaricato di gestire il governo e il paese in assenza di Abiy. Le forze democratiche che stanno combattendo il regime fascista Amhara non hanno rilasciato alcun comunicato al riguardo della scomparsa del Premier etiope. Il Dipartimento degli Affari Esteri dell’Irlanda ha confermato che il governo etiope ha informato l’ambasciata irlandese nella capitale etiope che i quattro devono…
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«È probabile che qualsiasi ulteriore instabilità incoraggi organizzazioni terroristiche come Al-Shabab, che potrebbero diffondersi verso ovest in Etiopia e persino in Sudan dalla sua base in Somalia. L’immagine plastica di questa guerra civile totale è l’andata al fronte, per dirigere la guerra,del Primo Ministro Abiy Ahmed, ex ufficiale dell’intelligence. Ma non appena è salito al potere, Abiy ha annunciato la riorganizzazione della coalizione di governo che il TPLF aveva fondato -l’EPRDF- in un unico, nuovo partito, il…
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Le forze del Tigray hanno inizialmente subito l’impatto dell’offensiva delle truppe federali. Molti gli arresti, in parte negati dalle autorità di Addis Abeba, in parte mascherati da fermi di “pericolosi elementi legati ai terroristi tigrini” È una drôle guerre, una guerra strana, quella che si sta combattendo in Etiopia. Dall’altra, le milizie legate al Fronte popolare di liberazione del Tigray, cui si è alleato l’Esercito di liberazione Oromo (Ola).
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Per questo motivo ha delegato le sue funzioni al ministro degli Esteri, Demeke Mekonnen L'annuncio del Premio Nobel per la pace 2019 mentre le forze del Fronte di liberazione popolare del Tigrai (Tplf) avanzano verso Addis Abeba. Per questo motivo ha delegato le sue funzioni al ministro degli Esteri, Demeke Mekonnen. Il premier etiope, Abiy Ahmed, ha annunciato che guiderà le proprie truppe contro i ribelli tigrini.
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Non intende negoziare neppure Abiy Ahmed, il primo ministro etiope che due anni fa ha ricevuto il Nobel per la Pace, e che di recente si è addirittura recato al fronte. Abbandonate la nave. Oggi l’Onu ha iniziato a evacuare le famiglie del personale internazionale dall’Etiopia. È solo l’ultima notizia di un “ritiro internazionale” dal paese. Mancano cibo, acqua per i campi, scuole per 2,7 milioni di bambini e soprattutto l'80% dei farmaci essenziali.
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Quella degli atleti di Olimpia chiamati alle armi pensavamo fosse una storia giunta al traguardo del secolo scorso e definitivamente archiviata con Roma 1960. Non ha ricevuto mai nessuna medaglia né le scuse del governo etiope il calciatore che ha riscritto la storia del pallone nazionale, Luciano Vassallo Minaccia sventata dall’etiope: davanti ai 112mila spettatori dello stadio Olimpico di Sydney l’invincibile Gebrselassie, la spuntò sul suo “nemico” per appena nove centesimi, (27’18”20 a 27’18”29).
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Il cristianesimo in Etiopia è presente da 1700 anni, è l’unica nazione a maggioranza cristiana circondata da paesi islamici. Ma ci sono altri interessi in ballo in questo scontro, ci spiega ancora padre Zerai: “L’Etiopia da 1700 anni è un’isola a maggioranza cristiana circondata da paesi musulmani. Ordinanza Speranza: stop voli 7 Paesi Africa/ Sud Africa, allarme variante B.1.1.529. La dichiarazione del premier etiope fa presagire l’imminente scontro finale con le milizie ribelli? C’è…
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Etiopia: Abiy al fronte per guidare le truppe. Pubblicato il 25 novembre 2021 alle 15:22 in Africa Etiopia. Il primo ministro etiope, Abiy Ahmed, è andato sul fronte per guidare i soldati dell’esercito contro i ribelli tigrini, dopo aver affermato che il martirio potrebbe essere necessario per portare il Paese alla vittoria. Un obiettivo delle forze del Tigray sembra essere la linea di rifornimento dalla vicina Gibuti alla capitale etiope, Addis Abeba Al contempo, Abiy ha…
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Il Nobel per la Pace ora combatte al fronte di Pietro Veronese. (ansa). Il primo ministro che ha perso la sua scommessa di riformare il Paese guida l’esercito nella controffensiva sanguinaria contro i ribelli tigrini Etiopia, la guerra di Abiy.
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Ora, le milizie ribelli sono ben attestate per una eventuale marcia sulla capitale Addis Abeba, sebbene non siano ancora propriamente alle sue porte. Nelle ultime settimane sono emerse critiche alla CNN per il modo in cui starebbe raccontando il conflitto, non mostrandosi imparziale e demonizzando Addis Abeba. Grazie all’intervento dell’Ambasciata d’Italia ad Addis Abeba, Livoni e anche salesiani sono stati liberati il 14 novembre.
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Etiopia: Abiy sul fronte per guidare le truppe. Pubblicato il 25 novembre 2021 alle 15:22 in Africa Etiopia. Il primo ministro etiope, Abiy Ahmed, è andato sul fronte per guidare i soldati dell’esercito contro i ribelli tigrini, dopo aver affermato che il martirio potrebbe essere necessario per portare il Paese alla vittoria. Sebbene insolita, la corsa di un leader al fronte è avvenuta anche in altri Paesi africani, talvolta con risultati fatali.
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Insieme con Gebrselassie, oro nei 10mila metri ad Atlanta 1996 e Sydney 2000 e più volte campione del mondo, anche il maratoneta Feyisa Lilesa, argento ai Giochi di Rio 2016, ha detto di voler seguire l'esempio del primo ministro etiope, Abiy Ahmed, che oggi è partito per il fronte per guidare la guerra. Haile Gebrselassie, leggenda dello sport etiope, si è detto pronto ad andare in prima linea nella guerra contro le forze ribelli del Tigrè, che affermano di essere vicini alla capitale, Addis Abeba
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L’articolo (qui in originale) menziona il fatto che Haile avrebbe risposto all’appello lanciato dal premier etiope Abiy Ahmed, che ha esortato tutti i cittadini a difendere il proprio Paese. Il quotidiano spagnolo Marca riporta la notizia che la leggenda etiope del mezzofondo, Heile Gebrselassie sarebbe pronto a supportare l’esercito etiope impegnato nella guerriglia civile nel nord del Paese, nel Tigray.
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Abiy ha 45 anni, ha origini oromo ed è stato nominato premier nel 2018 dalla coalizione intercomunitaria allora al governo. Con lui anche il primo ministro etiope Nobel per la pace, Abiy Ahmed. Gebrselassie, che ha origini amhara, un’altra delle comunità etiopi, oro olimpico nei 10mila metri prima ad Atlanta nel 1996 e poi a Sidney nel 2000 è ora un imprenditore di successo. In centinaia, hanno riferito media internazionali, si sono arruolati oggi con…
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o scenario sarebbe stato impensabile due anni fa: il primo ministro etiope Abiy Ahmed è andato a combattere al fronte contro i ribelli tigrini, che avanzano da settimane verso la capitale Addis Abeba: ha indossata l'uniforme militare, ha spronato gli etiopi a fare lo stesso, andare in guerra. Solo due anni fa, nel 2019, Abiy era stato insignito del Premio Nobel per la Pace. Il messaggio al resto della popolazione è chiaro: per Abiy è arrivato il momento di "sacrificarsi" per…
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Verso la battaglia potrebbe accorrere anche Haile Gebrselassie, leggendario mezzofondista e fondista medaglia d'oro dei 10.000 metri piani ad Atlanta 1996 e Sydney 2000. Il 48enne, parlando all'emittente nazionale Etc, ha dichiarato: "Sono pronto a rispondere agli appelli fatti dal premier Abiy Ahmed nei giorni scorsi, anche andando al fronte". Un sofferto trasferimento di poteri, una marcia coraggiosa verso il fronte di uno scontro che ha già…
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Ore caldissime in Etiopia: il fronte di liberazione del popolo tigrino è a 200 km da Addis Abeba. Tra le tante personalità coinvolte Haile e Lilesa. Andrea Buongiovanni @abuongi. “Sono pronto a rispondere agli appelli fatti dal premier Abiy Ahmed nei giorni scorsi, anche andando al fronte”. I guerriglieri, stando alle loro dichiarazioni, sarebbero a circa 200 chilometri dalla città Trasferimento poteri — Abiy, nella prospettiva di guidare in prima persona le truppe etiopi…
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Anche l'oro olimpico Haile Gebrselassie pronto a imbracciare le armi. La Farnesina chiede agli italiani di lasciare il Paese Etiopia, il premier Nobel per la pace Abiy Ahmed va alla guerra contro i tigrini di Raffaella Scuderi. (ansa). Ahmed ha ceduto i poteri al suo vice, il ministro degli Esteri, per guidare l'offensiva.
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“La trattativa diplomatica sta andando avanti ma, dopo la dichiarazione di Abiy di recarsi al fronte, salta un po’ tutto per aria” Il primo ministro Abiy Ahmed, Premio Nobel per la Pace, ha annunciato che va al fronte per combattere i ribelli e ha invitato i cittadini a resistere. Come sul fronte orientale, dove le forze federali stanno rendendo difficile l’attraversamento dei confini regionali dell’Afar alle truppe del TDF e dell’OLA.
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Abiy, durante il suo discorso di lunedì, ha ricordato gli imperatori etiopici del passato, che hanno combattuto insieme ai soldati Già dal mese scorso le forze del Tigrai e i loro alleati avevano minacciato di marciare verso Addis Abeba. Il primo ministro Abiy Ahmed, come aveva annunciato lunedì, è partito per il fronte. In sua assenza, Demeke Mekonnen Hassen, numero due del governo etiopico e ministro degli Esteri, ha assunto il ruolo di premier ad interim.
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In una nota ha invitato tutti i cittadini («quelli che vogliono essere figli dell’Etiopia che saranno acclamati dalla Storia, si sollevino oggi per il Paese. Fonti locali sentite dal manifesto riferiscono che le dichiarazioni del premier sono sembrate «avventate e molte persone che lo sostenevano sono rimaste interdette e spaventate. Non sembra un leader sicuro e rassicurante» Incontriamoci al fronte») e i leader del partito ad unirsi a lui in prima linea per salvare l’Etiopia dalla distruzione.
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L'ambasciata degli Stati Uniti ad Addis Abeba ha avvertito i suoi concittadini di un possibile attacco terroristico in Etiopia. Questi stanno avanzando sulla città di Debre Burhan, a 130 chilometri dalla capitale Addis Abeba e in Etiopia la situazione si fa tesissima. Gli Stati Uniti esortano i loro cittadini a lasciare l' Etiopia adesso «fintanto che sono ancora aperti i voli di linea» La situazione in Etiopia.
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Lo ha fatto sapere un portavoce del governo di Addis Abeba, precisando che il premio Nobel per la pace è arrivato ieri al fronte, ma senza dire dove. Le forze tigrine vogliono che Abiy lasci l'incarico, mentre il governo centrale vuole che le forze 'ribelli', designate come gruppo terroristico, si ritirino in Tigrai. E proprio il premier etiope – mentre gli occidentali fuggono dal Paese (ieri anche la Farnesima ha invitato i connazionali all’evacuazione) – è andato al fronte.
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«L'Ambasciata d'Italia ad Addis Abeba rimane pienamente operativa» Ieri è stato il premier Abiy Ahmed a dichiarare che stava dirigendosi al fronte per combattere con le sue truppe. L'ambasciata degli Stati Uniti ad Addis Abeba ha avvertito i suoi concittadini di un possibile attacco terroristico in Etiopia. Gli Stati Uniti esortano i loro cittadini a lasciare l' Etiopia adesso «fintanto che sono ancora aperti i voli…
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Milioni di civili sono però intrappolati e vittime della fame, dopo il blocco imposto dal governo di Addis Abeba sulla regione. I ribelli vogliono che Abiy lasci l’incarico, mentre il governo centrale vuole che questi, designati come gruppo terroristico, si ritirino in Tigray. “L’Ambasciata d’Italia ad Addis Abeba rimane pienamente operativa”, rassicurano comunque dal ministero Uno degli obiettivi delle forze tigrine sembra essere interrompere la via di rifornimento…
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I video delle ronde armate di spranghe a caccia di «sostenitori del Tplf» per le vie di Addis Abeba sono state mandate in onda dai network di mezzo mondo. Che ormai dista meno di 130 chilometri da Addis Abeba, se sarà confermata la conquista di Debre Berhan, località strategica sulla autostrada A2 che collega la capitale a Macallè, capoluogo del Tigrai. Il Tplf sembra interessato, più che alla presa di Addis Abeba, a forzare il blocco degli aiuti umanitari che dura da oltre un…
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Le ostilità scoppiate nel novembre 2020 affondano le radici in uno scontro di natura politica riguardante l’assetto istituzionale da dare all’Etiopia, il secondo Paese più popoloso del continente africano. L’Ola, che rivendica il diritto all’autodeterminazione, non rappresenta tutto l’universo politico oromo, molto frammentato al suo interno tra i sostenitori della resistenza armata, tra i fautori di un’Oromia autonoma ma all’interno dello Stato etiopico, come il partito Oromo Federalist Congress, e tra i fautori di uno Stato etiopico…
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La situazione è talmente a rischio, a causa dell'avanzata dei ribelli, che l'Onu evacuerà entro giovedì le famiglie dello staff internazionale. Tuttavia la Rete è molto utilizzata dagli etiopi residenti all'estero oltre che dallo stesso premier Abiy Ahmed. I ribelli del Tigrè continuano ad avanzare verso la capitale Addis Abeba e il premier Ahmed Abiy ha annunciato che si recherà al fronte per guidare le truppe.
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"Ci vediamo al fronte": il primo ministro etiope Abiy Ahmed pronto a imbracciare le armi contro i tigrini di Raffaella Scuderi. Il 45enne premio Nobel per la Pace ha annunciato la sua intenzione di recarsi al fronte per combattere contro il Fronte di liberazione del popolo del Tigray, Tplf. "È tempo di guidare il Paese attraverso il sacrificio". Vani i tentativi Usa di mediare un cessate il fuoco.
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